Emergenza Alimentare Italia / Aumenta la richiesta di pacchi alimentari: 192 mila i nuovi poveri

 

Oggi in Piemonte, 24.068 bambini sotto i 5 anni non sono sicuri di poter mangiare pranzo, non sanno se dovranno saltare la cena e la merenda resta un miraggio. A loro e ad altre migliaia di piemontesi, sono destinati gli aiuti alimentari concessi dall'Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Questi bambini rappresentano il 12,49% di tutte le 192.758 persone che, in regione, hanno difficoltà a fare la spesa, stando ai dati comunicati dalla stessa Agea. I tre quarti di questi indigenti sono piemontesi tra i 5 e i 65 anni (oltre 144 mila), il restante 12,51% anziani. In media, si contano 4.047 poveri ogni 100 mila residenti (pari al 4,04% della popolazione), una delle concentrazioni più alte tra le regioni del Nord Italia, seppure inferiore alla media italiana di 6.710 indigenti ogni 100 mila abitanti.
Finanziato con fondi europei, il piano di aiuti 2013 prevede, fino al 31 dicembre, la consegna di 1.200 tonnellate di pasta in confezioni da 500 grammi, 354 tonnellate di riso in pacchi da 1 chilo, oltre 220 tonnellate di biscotti, altrettante di legumi, 900 mila litri di latte. E ancora farina, polpa di pomodoro, formaggio, olio, fette biscottate, marmellata. Una parte di questo cibo rifornisce le mense dei poveri, la maggior parte, però, viene confezionato in pacchi e distribuito alle famiglie in difficoltà.

La distribuzione sul territorio è affidata a 1.037 associazioni, enti, parrocchie che operano direttamente in città e paesi, facendo capo a Croce Rossa, Caritas, Banco Alimentare, Banco delle Opere di Carità e altri sodalizi. Silvio Vola, responsabile della sede di Cuneo del Banco Alimentare: «I pacchi alimentari vengono consegnati una volta a settimana o una volta al mese, in base al programma che i volontari delle singole associazioni adottano, certo è che il numero di indigenti è in aumento, tanto che noi abbiamo notato un forte incremento della richiesta di aiuti dalle vallate da quando abbiamo aperto il nuovo magazzino a Fossano».
Secondo Agea, in tre anni in Piemonte il numero dei nuovi poveri è salito del 28%, altre 41.589 persone colpite pesantemente dalla crisi. Tuttavia, dal 2014 le risorse europee destinate all'Italia per gli aiuti alimentari potrebbero ridursi da 100 a 35 milioni di euro l'anno. «Non sappiamo se Agea ci fornirà ancora cibo il prossimo anno - conferma Giuseppe Stefano Ferrero, referente del Banco Alimentare ad Asti -. Intanto le famiglie in difficoltà sono sempre di più, per questo stiamo facendo accordi con i supermercati per ritirare il cibo invenduto e studiando nuove iniziative di solidarietà, soprattutto nelle scuole».

 

Fonte: www.lastampa.it (12/11/13) - di Alberto Prieri