Solidarietà. Cenone in grande stile per 1000 invitati al Palaolimpico
Torino - “Grazie a tutti coloro che con il loro impegno gratuito e con le loro donazioni ci hanno aiutato a invitare a cena 1.000 cittadini in condizioni di difficoltà, nella grande festa del 28 dicembre al Palaolimpico, “Auguri a 1.000“. È il messaggio pubblicato sul quotidiano La Stampa da parte del sindaco della Città di Torino Piero Fassino e del presidente dell'Associazione Banco Alimentare del Piemonte Onlus Roberto Cena, il giorno dopo il grande evento nato da un‘idea di Maurizio Braccialarghe, assessore comunale alla Cultura. Realizzare un cenone in grande stile, in pochi giorni, nel fermento dei festeggiamenti per la fine del 2011, pareva cosa impossibile, eppure ce I`hanno fatta le 50 associazioni benefiche e i 100 volontari che hanno svolto il servizio ai tavoli, il personale del Banco Alimentare, la Croce Rossa Italiana di Torino e tanti altri ancora, dai cuochi di fama – gli chef stellati Stefano Gallo de La Barrique di Torino, Giovanni Grasso con lgor Macchia de La Credenza di San Maurizio Canavese, Mariangela Susigan de La Gardenia di Caluso -, ai maestri cioccolatieri più quotati, alle aziende e alle organizzazioni prestigiose che ci hanno creduto: Coldiretti Torino, che confermando le proprie radici cristiano-sociali ha messo a disposizione un totale di 377 chilogrammi di verdure offerte dai propri produttori locali, e poi Lavazza, Coop, Acqua Sant’Anna, Ferrero, Setup, Perino, Balocco, Coalvi e M**Bun e altre ancora, ognuna con il proprio contributo.
Un evento unico in Italia, che ha permesso al più poveri della città - cassaintegrati, immigrati, laureati senza lavoro, occupati sottopagati, rifugiati. senzatetto - di vivere un insolito momento di festa, accomodati attorno a tavoli elegantemente imbanditi con stoviglie di ceramica e calici di vetro, gustando vini come Barolo e Dolcetto, ma anche acqua minerale, assaporando piatti prelibati: flan di cavolo con fonduta d’alpeggio, risotto mantecato ai peperoni rossi, salsa al prezzemolo e acciughe sott’olio, lesso di manzo da allevamenti della razza Piemontese, accompagnato da bagnetto rosso con contorno di carote e lenticchie. Per finire, un ottimo moscato e panettone con zabaione o crema senza liquore, nel rispetto degli ospiti mussulmani, oltre a cioccolatini artigianali torinesi. Durante la serata, musica natalizia e dal vivo a rendere ancora più suggestivo il tutto, fra mille storie da raccontare ed esperienze da ascoltare, una moltitudine di visi e di occhi che si incontrano, voci che parlano le lingue più disparate e tanti colori di abiti e volti. «La solidarietà è un valore che dobbiamo recuperare in periodo di crisi» ha affermato l’arcivescovo Cesare Nosiglia durante il suo intervento al Palaolimpico. Ma i valori di fratellanza, solidarietà e altruismo non restino un sogno da tirar fuori dal cassetto a Natale o in momenti anche economicamente difficili come quello che la nostra società sta vivendo: la dignità dell‘uomo non dura una sera, neppure per Cenerentola. Il 28 dicembre 2011 è una data da ricordare, un modello nella storia di Torino e di chi la abita, nel lusso oppure no. Un tessuto prezioso su cui ricamare. Realizzare un sogno si può; lo sa chi ha udito mille voci ringraziare.
Fonte: Patrizia Salerno - Il Coltivatore Piemontese - Coldiretti