Dopo otto anni cambio al vertice del Banco Alimentare del Piemonte
Dopo otto anni cambio al vertice del Banco Alimentare del Piemonte. Alla presidenza è stato eletto Salvatore Collarino, sino ad ora vice presidente della associazione, che succede così a Roberto Cena.
“Un cambio nel segno della continuità per il lavoro comune svolto in questi anni insieme all’amico Roberto Cena ed il precedente direttivo. Il 2014 sarà per il Banco Alimentare un anno di nuove ed importanti sfide nella mission di recuperare e ridistribuire cibo alle Strutture Caritative che aiutano le persone bisognose, anche a fronte del termine del programma di aiuti alimentari comunitari avvenuto alla fine del 2013 ed in attesa dell’auspicato prossimo riattivarsi di un piano di sostegno alimentare dall’Europa. Proprio per questo in questi mesi la nostra attività si fortemente concentrata su tutte le altre forme di approvvigionamento che rappresentano ben il 60% di quanto annualmente il Banco Alimentare distribuisce in Piemonte grazie al quotidiano impegno di tutto il personale e di oltre 260 volontari attivi nella sede principale di Moncalieri (Torino) e le 4 sedi locali di Asti, Biella, Cuneo e Novara.
Un benvenuto ed augurio di buon lavoro ad alcuni nuovi ingressi nel direttivo tra cui l’avvocato Giulia Andreis, il giornalista e scrittore Gigi Padovani oltre a Giuseppe Ferrero, Danilo Marchesi, Paolo Pasetto, Tommaso Romagnoli e ai riconfermati Maurizio Comoglio, Ranieri di Carpegna, Antonino La Face, Alessandro Terlizzi.
Un ringraziamento a nome di tutto il Banco Alimentare all’amico Roberto Cena per l’instancabile ed appassionata dedizione con cui in questi anni si è posto al servizio di questa grande opera di carità”.
Moncalieri, 29 aprile 2014
Salvatore Collarino
Presidente Banco Alimentare del Piemonte
In assemblea Cena ha dichiarato “Da sempre professo la contrarietà a ricoprire cariche per troppo a lungo, ritenendo che questo porti a un inevitabile rischio di sfibrare le persone e ciò che vien loro affidato, così, coerentemente e ritenendomi a servizio dell’opera, lascio al massimo delle mie possibilità prima che questo rischio si presenti. Dopo tanti anni di dedizione e rilevante impegno, sento il bisogno di nuove responsabilità e che altri proseguano al Banco Alimentare, che ho cercato di servire e guidare nel migliore dei modi a me possibile. Il mio ringraziamento più sentito va al Direttivo, ai generosi e pazienti 260 Volontari, a tutti coloro che mi hanno sostenuto e dato credito, dalle Aziende agli Enti pubblici e privati, alla popolazione per le Collette Alimentari di fine novembre, ai mass media ma, in particolare, va alle 121.000 persone indigenti del Piemonte che ho potuto contribuire ad aiutare; la loro frequentazione, culminata con l’iniziativa della cena stellata per mille indigenti “Auguri a Mille” che da tre anni si svolge a fine anno in collaborazione con il Comune di Torino, ha certamente reso migliore e più umana la mia vita.
Con serenità e responsabilità lascio al mio migliore successore possibile, Salvatore Collarino, divenuto amico fraterno e insostituibile mio vicepresidente per tanti anni. Inoltre, lascio il Banco Alimentare in una situazione ottimale sotto il profilo organizzativo, economico (anche quest’anno il bilancio chiude in attivo), e di prospettiva futura. Non solo lo scorso anno siamo riusciti, nonostante le difficoltà causate dalla crisi, a raccogliere e distribuire gratuitamente ben 5.300 tonnellate di cibo, per un valore stimabile in 17 milioni di euro, ma si è avviato un innovativo e potente progetto che prevede già nei prossimi mesi la raccolta di oltre 1.500 tonnellate annue di ortofrutta eccedenti dai produttori piemontesi, di cui una parte verrà trasformata in nettari a lunga conservazione; un progetto mai tentato prima in Italia da parte di un’organizzazione come la nostra. Inoltre, ho notizia che finalmente si è sbloccato il Programma di Aiuti Alimentari Europei con stanziamenti addirittura superiori agli scorsi anni. Tutto questo farà sì che il Banco Alimentare del Piemonte non solo proseguirà nella sua opera ma l’implementerà e considerevolmente. Nonostante questi risultati e prospettive, essendo da sempre contrario alle forme di mero assistenzialismo, salvo che nei casi più disperati, lascio il mio incarico con la convinzione e l’auspicio che si debbano cercare nuove forme per ridurre il bisogno di tante, troppe persone in difficoltà che nei vent’anni in cui mi sono occupato del Banco ho visto moltiplicarsi e cambiare profondamente nella tipologia sociale. Ho sempre sostenuto e mi sono battuto affinché il Banco Alimentare non fosse un possibile “stabilizzatore” delle povertà, pertanto, credo occorra mettere ogni energia e responsabilità nel creare nuova occupazione e nell’immaginare un welfare moderno che aiuti le persone a rientrare nel sistema da cui con sofferenza sono uscite o ne sono a margine, spingendole e sostenendole verso una maggiore responsabilità e azione personale sempre possibile. Come le altre innumerevoli associazioni del territorio, il Banco Alimentare non potrà che supportare con energia questa prospettiva, senza la quale tante vite verrebbero sprecate o mortificate.“