BA Trentino Alto Adige / Aumentano le richieste al Banco Alimentare

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Presentata la relazione della Quarta commissione del consiglio provinciale. Alle mense dei poveri oltre 570 pasti al giorno. In 43mila vivono con meno di 700 euro al mese. Cresciute del 27% le richieste al Banco Alimentare. Colpiti soprattutto gli stranieri, le donne, i giovani e gli over 65. Aumentano le richieste d'aiuto e anche la domanda di posti nei dormitori.

Fonte: Jacopo Tomasi - Trentino / Quotidiano regionale

TRENTO. Quasi un trentino su dieci e povero, con uno stipendio mensile inferiore ai 700 euro al mese. A rischio sono soprattutto i cittadini stranieri, le donne, i giovani e gli anziani. Crescono, quindi, le richieste d’aiuto al Punto d’incontro che, ogni giorno, fornisce quasi 175 pasti, non solo a singoli, ma anche a nuclei familiari che stanno affrontando difficoltà economiche. Il Trentino "isola felice" deve fare i conti con le onde alte della povertà. E’ quanto emerge dalla relazione conclusiva approvata il 2 marzo scorso dalla quarta commissione del consiglio provinciale. L`indagine è stata effettuata nel 2010 attraverso una serie di incontri con realtà che operano nel settore.

I numeri fanno suonare un campanello d’allarme. Nel 2009 ben 43.000 persone, quasi la popolazione di Rovereto, hanno vissuto con un reddito annuo inferiore alla soglia di povertà, pari ad 8.822 euro. Significa che quasi un trentino su dieci ha "guadagnato" meno di 700 euro al mese. Sono molte anche le famiglie che hanno dovuto tirare la cinghia e andare avanti con uno stipendio solo: si calcola siano state 17.000, l’8,7% del totale, dato di poco inferiore a quello nazionale che si attesta sul 10,6%.

Dietro a queste cifre fredde ci sono storie e persone diverse. La povertà colpisce soprattutto stranieri, donne, giovani (under 25) ed anziani (over 65), persone senza titolo di studio, disoccupati. La crisi economica ha sicuramente influito e sono sempre più le richieste d’aiuto che arrivano ai centri d`assistenza presenti sul territorio. Nel 2009 il Punto d’incontro ha dovuto organizzarsi su tre turni (anziché su due come in precedenza) visto l’aumento di accessi. Nel complesso sono stati distribuiti 54.500 pasti, in media 175 al giorno.

La mensa della provvidenza, invece, ha ospitato finora 198 persone a pasto. Le richieste al Banco Alimentare  sono cresciute, infine, del 27% rispetto al 2.008. Numeri ancora una volta impietosi che nascondono vicende figlie dei nostri tempi. A queste mense, infatti, non si presentano solo cittadini immigrati o senza fissa dimora, come accadeva tino a qualche anno fa. A chiedere ospitalità per un pasto caldo sono sempre più frequentemente padri di famiglia trentini che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione, che a volte portano con sé tutto il nucleo familiare. In aumento anche i genitori divorziati che non riescono ad arrivare a fine mese e chiedono un sostegno. A vivere situazioni di difficoltà sono anche giovani coppie che si indebitano per trovare un alloggio e, con occupazioni precarie, faticano ad affrontare tutte le spese.

Negli ultimi anni è aumentata in modo significativo anche la domanda di posti letto, non solo nei mesi invernali. Tra Trento e Rovereto i dormitori nel 2009 hanno accolto 1.180 uomini e 501 donne, ma le richieste sono state superiori. Secondo una stima approssimativa le persone che vivono in strada, in Trentino, sono circa 1.000. Per il 90% uomini, di cui la metà del Nord Africa. Gli italiani sono circa il 25%. [...]

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