Banco Alimentare delle Marche e Caritas di Pesaro insieme per i nuovi poveri
Fonte: Lo Specchio della città
La Caritas di Pesaro, nell’ultimo anno, ha sostenuto spese pari a 160 mila euro. Le entrate finanziarie derivano per metà dalla CEI, che trasferisce alle diocesi i proventi dell’otto per mille nella dichiarazione dei redditi; la differenza è coperta dai contributi di vari enti pubblici e privati; dai proventi delle varie iniziative di raccolta fondi (come “Aggiungi un pasto a tavola”, il cenone di solidarietà di Capodanno “Semplicemente insieme”, gli spettacoli al Teatro Sperimentale); e dai versamenti dei singoli cittadini. Solo la mensa di Via del Teatro ha visto raddoppiare i suoi utenti negli ultimi tempi (circa 80 persone al giorno) e costa 70 mila euro all’anno. I pacchi viveri provengono dalle raccolte periodiche dei volontari presso i supermercati e dagli approvvigionamenti del Banco Alimentare: un’organizzazione (ideata negli anni ‘60 negli Stati Uniti) attivata in Italia nel 1989 da don Luigi Giussani di “Comunione e Liberazione” e da Danilo Fossati, titolare della Star. Provvede alla raccolta delle eccedenze di produzione alimentare agricola e industriale, e alla distribuzione agli enti caritativi attraverso l’agenzia statale Agea. Un’altra modalità di intervento della Caritas è costituita dal “Prestito della speranza”: concesso a interessi minimi da alcune banche convenzionate, e garantito per il 75% dal fondo nazionale della CEI in caso di insolvenza dei beneficiari.