Banco Alimentare e Centro Padre Nostro ricorrono al Tar in Sicilia

 

Il Governo Crocetta viene portato in Tribunale dagli enti che hanno presentato le due migliori proposte progettuali per combattere il disagio sociale in Sicilia – il Banco Alimentare ed il Centro Padre Nostro – perché si sono viste decurtate il contributo in maniera illegittima e non hanno prospettive chiare sul contributo 2014.

“Avremmo voluto evitare questo ricorso. Avremmo voluto evitare di prendere una posizione tanto netta. Ma non possiamo tacere di fronte al bisogno di chi è povero. Siamo mossi dall’urgente preoccupazione per tutte le 360.000 persone che oggi sono sostenute attraverso la straordinaria rete di solidarietà attivata dalle Strutture Caritative presenti sul territorio regionale, che invece la delibera della Giunta regionale Siciliana mina nelle fondamenta, rischiando di innescare gravi conseguenze sociali e rischi di ordine pubblico. Il nostro è un grido di allarme ma nello stesso tempo confidiamo che tutti coloro che vogliano collaborare a realizzare il bene della Sicilia, nel profondo rispetto delle norme, abbiano la possibilità di farlo”.

È un appello pieno di preoccupazione quello lanciato da Andrea Giussani dopo che la Fondazione benefica da lui presieduta ha presentato il ricorso al Tar contro la delibera della Giunta regionale n. 394/2013.

Una delibera a dir poco strana ed in perfetta antitesi con la volontà manifestata da Crocetta di rendere chiare e trasparenti le erogazioni dei fondi ad enti che operano nel disagio sociale, sostenute, fino al 2012, con la Tabella H.
Il nuovo sistema voluto da Crocetta, infatti, prevedeva che i fondi fossero erogati dopo la valutazione di apposite commissioni. Il risultato è stato che queste commissioni avevano assegnato alla Fondazione Banco 500.000 euro per i servizi svolti nel 2013, grazie al primo posto ottenuto in graduatoria.
Ma la Giunta, con una decisione a dir poco sorprendente, ha rivoluzionato tutto, senza tenere conto che la legge riservava la valutazione alle commissioni e non consentiva alla Giunta di effettuare alcuna valutazione di merito sulle proposte progettuali.
L’unico intervento ammissibile era una decurtazione proporzionale tra tutte le proposte, nel caso le somme a disposizione non fossero sufficienti. Ma il paradosso è stato che con questa decisione, il Governo, nell’effettuare i tagli ha penalizzato maggiormente proprio le proposte migliori.

La proposta della Fondazione Banco, in particolare, ha ottenuto un punteggio altissimo proprio perché può contare su una rete impressionante di solidarietà, che nella sola Palermo, tra le altre, ha come terminali anche la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Tagli durissimi ha subito anche l’altro ricorrente, il Centro Padre Nostro, giunto secondo in graduatoria.

Questo ricorso al TAR, al di là delle ragioni di diritto che lo sostengono, evidentemente, affonda le sue ragioni anche per l’assenza di prospettive per il 2014, determinatasi dopo che il Commissario dello Stato ha impugnato tutte le norme di spesa, tra cui quella che prevedeva un milione di euro per il Banco Alimentare.

Un problema molto serio, visto che, allo stato attuale, sono 360.000 i poveri assistiti dalla Rete del Banco e, vista la crisi economica, le domande di assistenza sono in continuo aumento.

Fonte: www.siciliainformazioni.com

 

In allegato il comunicato stampa della Fondazione Banco Alimentare onlus