Banco Alimentare Lazio e Caritas di Aprilia insieme per i nuovi poveri


Sempre più poveri, tanto da essere costretti a frugare nei cassonetti per cercare qualche cosa da mettere sotto ai denti. Ad Aprilia un numero incredibile di persone non arrivano a fine mese: sempre più spesso si notano individui distinti che cercano cibo, il sabato durante lo smantellamento del mercato, o frugano nei cassonetti vicino ai supermercati alla ricerca di resti di cibo, vestiti o quegli oggetti di uso quotidiano che costerebbero troppo comprare. Spesso, nonostante abbiano uno stipendio o pensione, non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.

Eppure, sono solo 600 le persone che si rivolgono ai Servizi Sociali per un sostegno. Non si tratta di un numero reale perché chi ha veramente bisogno cerca di risolvere da sé. La dignità, per loro, viene prima di tutto. A confermare questa situazione sono gli operatori della Caritas di Aprilia. Esistono più tipi di povertà: povertà del lavoro, degli sfratti, la solitudine degli anziani, del gioco d’azzardo, delle spese improvvise che non si riescono a gestire. Non sono solo le bollette il problema ma anche e soprattutto gli indebitamenti con le finanziarie o le conseguenze dovute alle separazioni.

Gli italiani "poveri" con la crisi aumentano sistematicamente anche se dietro ad ogni caso esiste sempre una carenza sociale che aggrava il tutto. Ci sì rivolge alla Caritas quando ormai la situazione è disperata; "le persone che appartenevano ad un cerro ceto - spiegano dal centro Don Milani di via Trieste - vanno in crisi quando rimangono per strada. La maggior parte di loro pur di non farsi riconoscere non chiedono aiuto e scappano verso Roma dove nessuno li conosce, andando incontro così ad una vera vita da senzatetto. Il nostro obiettivo principale infatti è un progetto di reinserimento sociale, cercando di prevenire, laddove possibile, disastri di questo genere. Offriamo a queste persone le cose primarie come una doccia, dei vestiti ed un pasto caldo. Solitamente gli ospiti del centro diventano volontari a loro volta, gli facciamo fare delle piccole commissioni per ridare loro dignità e autonomia".

Solo nel 2011 gli assistiti sono stati oltre 4000 di cui 2500 italiani. Più della metà. La media giornaliera di assistenza ricopre 20 nuclei familiari con una media annua di 50/100 bambini. Solitamente il cibo per loro arriva dal Banco Alimentare Nazionale ma tante cose devono essere acquistate dal centro stesso come pannolini, latte in polvere, omogeneizzati, sapone. I Servizi Sociali del Comune di Aprilia sanno benissimo che le persone disagiate economicamente difficilmente chiedono aiuto. E’ più facile che ci si rivolga ad un parroco perche è più dignitoso soprattutto in una città come Aprilia dove bene o male ci si conosce un po' tutti. Una dura realtà. Soprattutto se la politica non ha gli strumenti per affrontarla: come si può avere un solo assistente sociale per una città di oltre 70 mila abitanti?

Fonte: la Provincia Quotidiano ed. prov. Latina - Stefano Cortelletti