Banco Alimentare Trentino Alto Adige. Una casa per stare con papà

 
«Quando vado a trovare il papà insieme facciamo la pastasciutta e io mescolo il sugo», dice candida Elisa di 9 anni. «Il mio papà vive con altri papà ed io quando vado a trovarlo gioco con gli altri bambini», le fa eco Daniele di 7. Sono due figli di genitori trentini separati che, grazie all'Alfid (l'Associazione laica delle famiglie in difficoltà), hanno trovato un alloggio nonostante il conto corrente quasi asciutto. Adesso questa opportunità c`e anche a Rovereto grazie ad un accordo tra l'organismo presieduto da Sandra Dorigotti, la Rsa Vannetti e la Fondazione Città di Rovereto.
 
L’appartamento messo a disposizione di padri con una vita di coppia fallita è in pieno centro storico, ha 90 metri quadrati a disposizione con due camere di 25 metri ed e completamente arredato, tanto con mobili che con elettrodomestici. Il progetto, semplicemente, si chiama «La casa del papa» e, assicura l'assessore comunale alle politiche sociali Fabrizio Gerola, «sarà solo l`inizio visto che vogliamo ampliare il servizio che ora è destinato solo a due persone per volta. La condizione per accedere all`alloggio è essere residenti in Vallagarina (non importa in che comune), avere almeno un figlio minore ed essere in stato di emergenza abitativa per motivi legati alla crisi coniugale o di coppia. I padri in difficoltà avranno a disposizione una stanza e pagheranno un affitto mensile tra 175 e 300 euro per un periodo da 4 a 12 mesi estensibile al massimo di altri sei mesi.
 
Fino a poche settimane fa non si parlava mai di questo «fenomeno» anche se ormai rientrano pure loro nella casistica dei disperati, di chi non arriva a fine mese, non riesce a sbarcare il lunario e sempre più spesso è costretto a ricorrere all'aiuto del Banco Alimentare per poter mangiare e a dormire in macchina perché impossibilitato a pagare un affitto. l padri separati, d'altro canto, sono una categoria che solo da poco figura nelle statistiche delle persone sull'orlo dell'indigenza. Quando un matrimonio fallisce, infatti, ci si dimentica che non sono solo le donne a soffrire ma pure gli uomini. Con i relativi disagi, per chi magari ha un salario minimo, anche sociali. Perche trovarsi con il portafoglio vuoto impedisce ogni tipo di relazione: non si può uscire, non si può socializzare e si rischia seriamente di rimanere ostaggio della depressione con conseguenze fatali.
 
l dati, come sempre, sono impietosi: in Trentino ci sono 800 famiglie in difficoltà seguite dall`Alfid mentre nel solo tribunale di Rovereto si separano ogni anno 600 coppie sposate. E i divorziati, in città, sono 1.200 ai quali vanno aggiunti i genitori non coniugati ma che comunque hanno interrotto la convivenza.
 
«L`appartamento che mettiamo a disposizione serve proprio per riallacciare i rapporti tra papà e figlio minore, altrimenti costretti a incontrarsi in un centro commerciale - spiegano Sandra Dorigotti e il presidente della Vannetti Ugo Pitton - Anche perché nel 96% dei casi i figli vengono affidati alla madre e dunque è difficile per i padri, specie con problemi di soldi e di alloggio, tenerli con se per qualche giorno».

Fonte: Nicola Guarnieri - l'Adige