Colletta 2012/ Una "festa" della carità che fa essere più uomini

 

La Giornata nazionale della Colletta alimentare riserva sempre degli episodi, dei casi, delle evidenze, che sono letteralmente incredibili, spiazzanti per una società come la nostra. Episodi, casi che sono in controtendenza rispetto a tutti i “luoghi comuni”, ai discorsi noiosi e scontati sulla solidarietà (c’è proprio bisogno di ricordarlo che ci vuole solidarietà in una società civile?), sui valori etici, sul senso di responsabilità, sulla moralità che, detta nel modo che conosciamo, sconfina quasi sempre in moralismo.

La Giornata della Colletta la viviamo sempre come una grande festa, o, come la definiva uno dei due fondatori del Banco Alimentare: “La giornata in cui va in scena lo spettacolo della carità”. Quella cristiana, tanto per intenderci bene, quella ricordata da San Paolo nelle sue Lettere, che era un “più” di tutto: della tolleranza, della stessa solidarietà, del rispetto e dell’amore verso le persone, verso gli altri. E questa giornata non ci delude mai. Può piovere o esserci il sole, possiamo vivere in un momento di crisi economica devastante oppure di “società affluente”, come diceva John Kenneth Galbraith, ma il semplice, semplicissimo, gesto di un dono fatto da una persona a un’altra persona fa riscoprire  a tutti il tratto distintivo, il vero “dna” dell’umanità a questo mondo un po’ bislacco, che da tempo viene definito postmoderno.


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Fonte: www.ilsussidiario.net - di Gianluigi Da Rold