Colletta Alimentare 2011. Milano, Consiglio di zona 9 al completo tra i volontari

 
I consiglieri della zona 9 si recheranno nei supermercati come volontari per raccogliere cibo a favore dei milanesi messi in difficoltà dalla crisi. Un’iniziativa veramente bipartisan, in occasione della quindicesima giornata della Colletta alimentare che si terrà domani. L’impegno della zona 9 accomunerà schieramenti di solito agli antipodi come il Partito democratico e il Popolo della libertà, ma anche il Movimento a cinque stelle di Beppe Grillo e la lista civica di Milly Moratti. Per una volta i politici non si limiteranno a parlare di come risolvere la crisi, ma si rimboccheranno le maniche per fornire un aiuto concreto. Federico Illuzzi, consigliere della zona 9, racconta come è nato questo “fronte comune” davvero imprevedibile.

 
Illuzzi, è stato lei a convincere gli altri consiglieri a partecipare alla Colletta alimentare?
 
Io non ho convinto proprio nessuno. L’idea è nata parlando del Banco alimentare con il suo presidente, Marco Lucchini, che avevo conosciuto durante la scorsa campagna elettorale. Abbiamo quindi organizzato un incontro in commissione Educazione con Gianluigi Valerin, presidente del Banco alimentare della Lombardia. Ha raccontato in modo semplice che cos’è la Colletta, come è nata, quali sono i supermercati coinvolti nella zona 9 e quanto cibo è stato raccolto l’anno scorso. A sorpresa tutti i consiglieri sono rimasti colpiti in modo favorevole.

 
Quali sono stati i loro commenti?
 
Il consigliere del Pd, Roberto Medolago, ha osservato: “E’ un’iniziativa bella e positiva, di cui avevo sentito parlare ma non in questi termini, e che mi piacerebbe quindi sostenere. Per cui sicuramente voterò a favore del patrocinio gratuito”. E poi a ruota è intervenuta l’intera maggioranza di centrosinistra a difendere quest’opera. Il consigliere del Movimento a cinque stelle, Antonio Laterza, ha rimarcato: “Sarebbe bello se questo lavoro di raccolta dei cibi si facesse anche nelle mense scolastiche del Comune di Milano”. Valerin lo ha ringraziato osservando che questo lavoro era già iniziato da circa un mese. Ed è quindi nato un dialogo positivo sul modo in cui è possibile continuare in questa direzione. Il consigliere della lista Milly Moratti, Anna Maria Santoiemma, si è offerto a sua volta di aiutarci mettendoci in contatto con Milano Ristorazione. Valerin ha aggiunto che il Banco alimentare collabora già con questa realtà.

 
Si aspettava questa accoglienza?
No, in realtà mi ero preparato a sostenere una battaglia in commissione per difendere la Colletta alimentare, mentre in realtà gli altri consiglieri, ascoltando il racconto di Valerin, hanno subito valutato l’iniziativa in modo positivo.

 
In concreto che cosa avete deciso?
 
Il presidente del Banco alimentare della Lombardia ha proposto che il Consiglio di zona 9 “adottasse” un supermercato. La proposta è stata accolta e tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, parteciperanno insieme all’iniziativa. Lo stesso presidente Beatrice Uguccioni verrà con noi nei supermercati. Inoltre la zona 9 ha garantito il patrocinio gratuito alla giornata della Colletta alimentare e, in seguito, anche tutti e otto gli altri “parlamentini” di Milano hanno fatto altrettanto. Non è per nulla un fatto scontato, in quanto per iniziative molto più trasversali non si era riusciti a ottenere questo sostegno. E’ stato infatti un riconoscimento, anche da parte di chi viene da una storia diversa, della positività di un’opera, supportandola così, anche se in maniera soltanto simbolica in quanto il Banco alimentare non ha voluto chiedere uno stanziamento di fondi.

 
Eppure quello della zona 9 ha la fama di essere un Consiglio “difficile” …
 
E’ da diverso tempo in mano al centrosinistra, anche cinque anni fa quando il centrodestra aveva conquistato otto Consigli, la zona 9 aveva fatto eccezione restando al Pd.
 
Il patrocinio alla Colletta alimentare è un caso isolato di spirito bipartisan, o si inserisce in una situazione di collaborazione consolidata tra i partiti?

Io sono al mio primo mandato, sono stato eletto la scorsa primavera. Chi mi aveva preceduto, mi aveva avvertito che con il presidente Beatrice Uguccioni “non si poteva fare niente”. E invece lo scorso luglio ho organizzato insieme a lei un incontro pubblico, dal titolo “Quale ruolo dei cattolici in politica”, per discutere insieme della nostra reciproca concezione di cristiani impegnati nell’amministrazione della città. Da lì in poi abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione, e ho constatato più volte che il confronto con lei è sempre costruttivo. Ovviamente però un clima di questo tipo, all’interno del Consiglio di zona, è qualcosa che abbiamo costruito insieme: se non si prova a dialogare, il dialogo non nasce da sé. E’ anche vero che il Banco alimentare è un’opera di una portata tale, che è abbastanza intuitivo riconoscerne la bontà e l’utilità per il bene comune.

 
Quali altre iniziative bipartisan siete riusciti a portare avanti?
 
Il 14 ottobre ho organizzato un incontro pubblico sul bilancio comunale, cui partecipavano relatori sia di centrodestra sia di centrosinistra. Ho chiesto il patrocinio gratuito sia al Comune sia al Consiglio di zona, il primo me lo ha negato mentre il secondo mi ha risposto in modo positivo. Eppure la parte politica delle due istituzioni è la stessa. E’ chiaro quindi che se c’è un rapporto personale positivo, questo favorisce anche la possibilità di difendere alcune iniziative.

 
Più in generale, come valuta i suoi primi mesi di lavoro nel Consiglio di zona 9?
 
Per legge il Consiglio di zona non ha poteri deliberativi, ma solamente consultivi. Ho osservato però che è stata una grandissima occasione di difendere e valorizzare alcune realtà che ho conosciuto durante la campagna elettorale. Tra le altre Avsi, il Centro culturale di Milano e l’associazione Aqua di via Ponale. Attraverso il patrocinio, gratuito o finanziato, è possibile aiutare queste onlus. Inoltre le mozioni del Consiglio di zona sono un’occasione per sollecitare gli organi preposti a risolvere i problemi. Ma soprattutto, c’è la possibilità di incontrare diverse persone con un’origine culturale diversa dalla propria e di lavorare insieme su iniziative comuni.

Fonte: Paolo Vernizzi - ilSussidiario.net