Corriere Buone Notizie: "Cibo ma anche gel e saponi per i nuovi poveri del Covid"
"Mi ricordo di aver visto i vostri volontari fuori dai supermercati, per la colletta alimentare. A volte vi ho donato qualcosa, ma adesso sono io ad avere bisogno. Potete aiutarmi?".
Prima della pandemia del Covid-19, al Banco Alimentare arrivavano solo chiamate di aziende donatrici, di volontari o enti caritativi. Rarissimamente di persone in cerca d’aiuto. Adesso invece di telefonate così ne arrivano anche quindici al giorno. È il volto di una nuova ondata di bisognosi, provocata proprio dall’emergenza sanitaria e dal lock-down. Persone non abituate a rivolgersi alle parrocchie o agli altri enti che il Banco rifornisce. Cercando su internet arrivano alla fondazione, che li reindirizza all’aiuto più vicino. "Chi è in difficoltà deve sentirsi parte della società e sapere che c’è qualcuno che di lui si preoccupa", dice il presidente Giovanni Bruno, che si è ritrovato a dover rivoluzionare, dall’oggi al domani, il lavoro di volontari e dipendenti. Uno sforzo che ha permesso di non interrompere la preziosissima rete della redistribuzione di cibo. E sono arrivate anche nuove aziende, desiderose di fare la propria parte.
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Fonte: Corriere Buone Notizie