Cristina, un sorriso al volante
Duecentoquarantamila chilometri, centinaia di tonnellate di alimenti recuperati e distribuiti, decine di associazioni incontrate, centinaia di volontari conosciuti, sempre col sorriso e col suo immancabile furgone: compie quest'anno 10 anni di Siticibo la nostra Cristina!
Nel 2011 il Comune di Merano era interessato ad espandere la rete di solidarietà e di recupero che si stava creando finanziando il progetto, all’epocaera davvero un’idea pionieristica. Cristina non era convintissima di accettare la proposta che le era stata fatta, andare avanti e indietro col furgone a caricare e scaricare le sembrava perlomeno poco femminile. Dopo un periodo di prova da quel furgone non è più scesa, se non ovviamente per caricare e scaricare.
Tutto nasce però due anni prima, quando il parroco di Sinigo le ha chiesto di aiutare una signora nella distribuzione dei pacchi viveri in parrocchia; quell’esperienza la definisce fondamentale per il suo percorso perché le ha dato la possibilità di incontrare i volti di chi ha bisogno, di conoscere le storie delle persone in difficoltà, di toccare con mano certe situazioni, di vivere concretamente il suo lavoro.
I primi due anni è andata in giro con un furgone a noleggio, supportata da tanti volontari che sono stati determinanti per l’opera; una volta consolidato il servizio, nel 2013 è stato acquistato un furgone refrigerato per poterlo svolgere “come un lavoro”. Diciamo “come un lavoro” perché a un certo punto non capisci più dove finisce il lavoro e dove inizia il volontariato, oltretutto la distribuzione in parrocchia non l’ha mica lasciata e continua a farla ogni settimana.
Ha iniziato con quattro strutture caritative: le suore di carità, le suore salvatoriane, il Centro Aiuto alla Vita e la parrocchia di San Giusto a Sinigo; oggi è operativa su Merano, Val Venosta e Val Passiria.
Quella di recuperare alimenti da condividere con persone in difficoltà attraverso una rete di associazioni non era allora un’attività molto conosciuta; tra i primissimi donatori ci sono stati la Despar con la quale abbiamo iniziato a collaborare già nel 2006 a Bolzano e diversi panifici.
La sensibilità che ha riscontrato Cristina dai panifici è stata incredibile; il pane è visto anche come un simbolo, richiama alla condivisione, sprecarlo era davvero un peccato e probabilmente è per questo motivo che ha ottenuto un grande riscontro. Ad oggi sono ben cinque i panifici che hanno aderito e che donano costantemente il loro pane avanzato. Nei suoi giri quotidiani Cristina ha avuto l'occasione di conoscere tante persone, dai volontari delle associazioni, ai dipendenti delle aziende, dagli operatori delle strutture fino agli utenti. Ricorda con un sorriso quando un utente di un centro diurno le ha chiesto se non le facesse paura andare in giro sul furgone, visto tutto quello che si sente al telegiornale. Certo che un po' di timore bisogna averlo, ma quando un lavoro ti piace non ci fai nemmeno caso. Chiaramente non è esente dalla fatica, soprattutto svolgendo un lavoro fisico; quando alla lista di ritiri se ne aggiungono di nuovi grazie a collaborazioni con altre catene, umanamente all'inizio c'è sempre un po' di sana riluttanza. Tuttavia l'esperienza di questi anni le ha detto che quando ha avuto un ritiro in più da fare è sempre stato in concomitanza con una richiesta in più di sostegno che ha ricevuto dalle associazioni caritative. E quindi si ritorna all'inizio, a quella Cristina che a partire da un Sì detto al parroco ha iniziato un'avventura straordinaria; e colmi di gratitudine siamo anche noi che abbiamo la fortuna di conoscerla da tanti anni.