Cycle2Recycle: il viaggio di Myra
Myra è venuta a trovarci negli uffici di Via Legnone. Ha gli occhi chiari che sbucano sopra la mascherina e che sprizzano energia.
Quella stessa energia che ci è voluta per affrontare 5.000 km, pedalando attraverso l’Italia sulla sua cargo-bike. Il suo viaggio era stato pianificato all’inizio del 2019 e doveva toccare vari paesi europei, poi è arrivato il Covid che ha cambiato orizzonte e prospettiva delle nostre vite. E il suo tour diventa italiano: da Torino fino alla Sicilia e ritorno. Bagaglio leggero e una pinza. Sì proprio una pinza, perché Myra nel suo viaggio ha una missione precisa: raccogliere la plastica gettata per terra e abbandonata. La sua cargo bike serve proprio per raccogliere tutta la plastica che incontrerà nel suo cammino, frutto di tanta inciviltà. Sì perché il “nemico” non è la plastica, ma chi la getta dove capita infischiandosene delle conseguenze.
Dopo 3 mesi e 16 regioni toccate sulla sua due ruote, Myra di plastica ne ha raccolta78 kg. “Non è molto”, si schermisce, “ma equivalgono a quasi 8.000 bottigliette da mezzo litro, che ho raccolto e che hanno potuto essere riciclate”.
Tre mesi in sella alla sua bici per trasmettere un messaggio di sostenibilità, di rispetto del nostro pianeta, in cui ha viaggiato da sola per stare in ascolto della natura e del paesaggio. Per testimoniare che una donna può affrontare un’avventura come questa, in solitaria. In solitaria ma non in solitudine. Tante sono infatti le persone incontrate. Le storie conosciute. Tanto affetto e accoglienza da parte di tutti.
“Cosa mi porterò per sempre nel cuore da questa esperienza? Le persone, gli incontri, le reazioni dei bambini quando vedevano la mia bici col cassone, la curiosità delle persone che volevano capire la ragione della mia impresa”. Incontri che si rivelano provvidenziali soprattutto nel momento più difficile quando, a seguito di una brutta caduta, Myra è costretta a fermare il suo tour per 2 settimane, con 11 punti di sutura al ginocchio. “Sono stata ospite di una signora calabrese”, ci racconta, “nel giro di 3 giorni conoscevo tutto il paese ed ero diventata una di famiglia”.
E Banco Alimentare cosa c’entra? Myra ha scelto di abbinare il suo tour “Cycle2 Recycle” a una raccolta fondi per sostenerci. Perché proprio noi, le chiediamo. “Banco Alimentare mi sta a cuore perché si occupa di cibo che andrebbe sprecato, mentre c’è gente che muore di fame”. Per questo ha scelto di sostenere la nostra mission che vede come beneficiari ultimi anche le persone più colpite dalle conseguenze del Covid, seguite dalle strutture caritative che operano in rete con noi. Come le tante famiglie che hanno perso il lavoro e non hanno il necessario per mettere insieme il pranzo con la cena. Tramite la piattaforma GoFundMe, Myra, è riuscita a raccogliere 1.205 euro che ci ha donato a conclusione della sua visita nei nostri uffici milanesi.
Arriva il momento dei saluti. Congediamo Myra, la sua forza e la sua tenacia, grati di questo incontro e consapevoli di quanta responsabilità si generi in noi ogni volta che qualcuno ci sceglie per sostenerci.