Da un gesto “incompiuto” la ricchezza per un nuovo anno
“La Giornata della Colletta Alimentare è un gesto straordinariamente importante, direi un gesto incompiuto perché sollecita a vivere altri gesti di solidarietà - ha detto don Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano, in una recente intervista al “Sussidiario” - “Non è fare una buona azione; è la possibilità di creare una cultura solidale, far respirare la giustizia. Non diamo per scontate queste cose.”
Ecco, non diamo nulla per scontato!
Il gesto della Colletta rappresenta per noi un momento straordinario di rilancio della nostra attività ordinaria.
La “possibilità di creare una cultura solidale, di far respirare la giustizia”, di contribuire al bene della nostra società cambiando “pezzi di vita, restituendoli alla dignità e alla speranza, spezzando l’indifferenza”, non è caratteristica di un unico eccezionale gesto, ma di quanto ciascuno di noi realizza nel suo lavoro “ordinario”.
Da dipendente o da volontario, la fatica del quotidiano si sostiene solo dentro un significato più grande dello specifico e ineludibile compito affidatoci: che respiro, come spalanca l’orizzonte il recuperare ogni giorno la consapevolezza di costruire un’opera capace di incidere nella vita delle persone così alla radice. Contribuire a sostenere la fatica dei tanti impegnati nelle oltre 7 mila strutture caritative che serviamo per portare aiuto a chi ne ha più bisogno, grazie soprattutto al contributo fondamentale delle tante Aziende che con noi collaborano sostenendo le attività delBanco,intantimodidiversi,masemprepiù concampagnegestiteinsiemeerivolteal grande pubblico.
In quest’anno che si sta chiudendo si è certamente avvicendata anche una serie di eventi straordinari. Il Trentennale ha segnato sicuramente un momento di
ripensamento per ciascuno del “perché” del nostro lavoro ed è stato una grande occasione di unità della Rete dei nostri Banchi.
La prima edizione de “La fame non va in vacanza” ci ha visto per la prima volta su alcune piazze italiane per un’azione di raccolta fondi che mai avevamo sperimentato prima e a cui dovremo dedicare maggiori attenzione ed energie nei prossimi anni perché... “il cibo non si muove da solo”. Le modifiche delle procedure telematiche per l’accreditamento hanno fatto concentrare tanti sforzi nella formazione e assistenza alle Strutture Caritative perché tutto funzionasse al meglio.
Da ultimo il rinnovo di CdA e di Presidenza avvenuti proprio a metà dell’anno.
L’anno che si sta chiudendo ci ha riservato così tante opportunità e incontri che dovremo darci il tempo di approfondire per valorizzarle appieno.
La parola chiave che ci siamo dati per il nuovo anno è “consolidare”: credo non ci sia modo più efficace di realizzarla se non analizzare, approfondire, giudicare, a partire dallo scopo ultimo, ogni occasione che ci sarà data e ogni modalità di lavoro fin qui vissuta, liberi perciò da abitudini e schemi nati dalla consuetudine, disposti a cambiare modo di affrontare le cose, mettendoci tutti e ciascuno “in gioco” in ogni occasione, consapevoli che nulla cambierà magicamente, né per me, né per noi, né tantomeno per la nostra società, senza il nostro personale “esserci”!
Buon 2020 a tutti!