Da una “culla” di Bene essere oggi Compagna di Banco
La Storia di Lucia, da volontaria a membro del direttivo!
Quando impariamo ad amare la solidarietà? Forse, la risposta è da bambini… perché se proprio sin da piccoli veniamo abbracciati da esempi concreti di aiuto e generosità, diventa quasi naturale mettersi a disposizione del prossimo. Ma bisogna avere uno sguardo attento, bisogna sentirsi addosso la responsabilità di questo agire per la collettività.
Per raccontare la Storia di Lucia Finocchiaro iniziamo proprio da questi tre elementi: bambina, educazione alla solidarietà, i valori del bene che vanno trasferiti. Attorno i colori belli della gioia, dell’umanità. Lucia, Compagna di Banco da sempre, inizia a sperimentare la solidarietà da piccolissima quando con la madre consegnava il cibo alle persone in difficoltà. Pomeriggi interi a chiudere le buste e incrociare sguardi stanchi, alle volte, occhi riconoscenti. Come l’artigiano che - per dire Grazie a chi ogni giorno gli dava qualcosa da mangiare – ha costruito una culla in legno per la mamma di Lucia. Culla che poi ha accolto la sorella più piccola, Cecilia, e qualche anno fa i bimbi di Lucia, Chiara e Giuseppe.
«Mi piace sempre condividere questo ricordo», ci dice Lucia all’inizio dell’intervista, come se, appunto, la Storia di lei volontaria cominciasse da qui. Da questo bene che si dona e poi si riceve. Il senso di essere Compagne di Banco è costruire il bene nelle sue forme di bellezza, di pensiero, di sviluppo. Perché oggi, Lucia è volontaria, Compagna di Banco, ma anche membro del consiglio direttivo della nostra realtà.
Ma facciamo un passo indietro! Perché il suo legame con Banco Alimentare è animato da tantissimi anni di volontariato per la Colletta.
«La Colletta – aggiunge Lucia – è un’esperienza di gioia. È faticosa, certo, perché spesso la giornata è fredda e lunga. Ma la bellezza è proprio incrociare la gioia delle persone che decidono di esserci, di partecipare al bene. Mi colpisce ogni volta incontrare le persone che magari non chiedono aiuto alle strutture convenzionate con Banco Alimentare, anche se ne avrebbero di bisogno, ma decidono ugualmente di donare un pacco di pasta o una bottiglia di salsa. Si scusano, dicendo che è tutto ciò che possono dare e allora percepisci proprio qui il dono genuino».
Oggi, dicevamo, Lucia fa parte del direttivo di Banco Alimentare della Sicilia e anche con questa veste «la scelta è sempre di donare me stessa. Quando il legame con l’Opera è diventato consapevole, ho scelto di mettere a disposizione anche le mie competenze, partecipando attivamente alla costruzione degli eventi di comunicazione e di raccolta fondi. Proprio perché voglio bene al Banco Alimentare e credo nella solidarietà, desidero che la realtà cresca e lo faccia bene. In questa logica, essere Compagna di Banco vuol dire anche portare idee, prendersi la responsabilità di costruire una linea di sviluppo sempre per il bene delle persone che vivono in difficoltà».
Chiara e Giuseppe, i bimbi di Lucia, nella culla di legno adesso non ci entrano più! Lucia continua ad abbracciarli con la consapevolezza che il bene per essere trasferito… va fatto!
Ed eccola Chiara, già a un anno e mezzo, indossare la pettorina della Colletta 2021 e correre nei supermercati nella veste di volontaria! Per la scorsa Colletta non ha perso nemmeno un’ora, rimanendo al Punto Vendita tutto il giorno!
«Quello che mi ha convinta da bambina – conclude Lucia – che poi ho continuato a fare da ragazza e oggi da mamma, è seguire l’esempio dei miei genitori e di mia zia. Non basta “insegnare” i valori della solidarietà… se tu fai, quel bene viene traferito come un valore naturale e bello».
Grazie Lucia