Dati ISTAT allarmanti: nel 2020 un milione di persone in più in povertà assoluta
Fonte: Istat
L’Istat diffonde oggi le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2020 insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie che costituiscono la base informativa per gli indicatori di povertà assoluta. Le stime definitive saranno rese disponibili, rispettivamente, il 16 e il 9 giugno 2021. I dati sono quindi suscettibili di revisioni, ma offrono un quadro chiaro delle conseguenze che la grave crisi economica prodotta dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria ha determinato sulle condizioni di vita delle famiglie nell’anno appena passato. Vedi l'articolo: Istat.it
“I dati Istat sulla povertà sono allarmanti - afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, - la tendenza conferma purtroppo quello di cui siamo testimoni tutti i giorni e che non sembra destinato a migliorare nel breve periodo. Nel 2020 abbiamo distribuito 100.000 tonnellate di cibo, il 30% in più rispetto al 2019, ed è evidente la necessità manifestata quotidianamente dalle strutture caritative accreditate con noi, che aiutano un numero sempre crescente di persone in difficoltà. Che la povertà assoluta torni a crescere purtroppo non ci stupisce: in tutti questi anni la situazione non è mai decisamente migliorata ed era ormai evidente che la pandemia avrebbe avuto risvolti drammatici. Le richieste di sostegno aumentano di giorno in giorno, coinvolgendo sempre più categorie di persone. È un momento molto difficile che possiamo affrontare solo con la consapevolezza che questa crisi ci riguarda tutti e che sono necessarie ampie condivisioni. È importante continuare a tenere alta l’attenzione sull’emergenza povertà e sostenere tutto quel mondo che quotidianamente cerca di farvi fronte alimentando la solidarietà.”
335mila famiglie in più in povertà assoluta rispetto al 2019
Secondo le stime preliminari, nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni (il 7,7% del totale, da 6,4% del 2019, +335mila) per un numero complessivo di individui pari a circa 5,6 milioni (9,4% da 7,7%, ossia oltre 1milione in più rispetto all’anno precedente).
Più colpite le famiglie con persona di riferimento occupata
Nel 2020, l’incidenza di povertà assoluta cresce soprattutto tra le famiglie con persona di riferimento occupata (7,3% dal 5,5% del 2019). Si tratta di oltre 955mila famiglie in totale, 227mila famiglie in più rispetto al 2019. Tra queste ultime, oltre la metà ha come persona di riferimento un operaio o assimilato (l’incidenza passa dal 10,2 al 13,3%), oltre un quinto un lavoratore in proprio (dal 5,2% al 7,6%).
Al Nord la povertà cresce di più, ma nel Mezzogiorno resta la più alta
L’incremento della povertà assoluta è maggiore nel Nord del Paese e riguarda 218mila famiglie (7,6% da 5,8% del 2019), per un totale di 720mila individui. Peggiorano anche le altre ripartizioni ma in misura meno consistente. Il Mezzogiorno resta l’area dove la povertà assoluta è più elevata: coinvolge il 9,3% delle famiglie contro il 5,5% del Centro.
Nel 2020 calo record della spesa per consumi delle famiglie
L’aumento della povertà assoluta si inquadra nel contesto di un calo record della spesa per consumi delle famiglie (su cui si basa l’indicatore di povertà). Secondo le stime preliminari, infatti, nel 2020 la spesa media mensile torna ai livelli del 2000 (2.328 euro; -9,1% rispetto al 2019). Rimangono stabili solo le spese alimentari e quelle per l’abitazione mentre diminuiscono drasticamente quelle per tutti gli altri beni e servizi (-19,2%).
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