Emergenza Alimentare Italia / Gli aiuti della Caritas, il 70% degli assistiti non sa farne a meno

 

Nello scorso mese di luglio sono state 31 Ie famiglie di Arosio che hanno usufruito della distribuzione di generi alimentari da parte della Caritas parrocchiale.
Un servizio che l'associazione volontaria ha iniziato cinque anni fa, all'inizio di una crisi che ancora si fa sentire. Dai dati forniti emerge anche la constatazione che sono solo nove le famiglie "straniere" assistite e otto quelle composta da una sola persona.
Delle 86 persone coinvolte, 24 sono minori e di questi 15 non sono italiani.
L'accesso all'aiuto è deciso, dopo la valutazione del caso e verificata la situazione economica, in accordo con l'assessorato ai servizi sociali del Comune che, tra l'altro fornisce economicamente una quota annuale per lo svolgimento del servizio. La distribuzione è effettuata, di regola, il primo sabato di ogni mese.
Eccezion fatta per il cibo fresco, con scadenza a breve, che viene portato nelle famiglie, immediatamente.

Dal documento reso noto dalla Caritas di Aro sio, emerge anche un dato importante. «Circa il 70% delle famiglie assistite, riceve i nostri aiuti da almeno quattro anni - si legge - Ci siamo quindi posti la questione se l'aiuto alimentare faccia parte di un momento di emergenza o invece sia considerato da queste persone come una costante del proprio reddito familiare. La risposta che ci siamo dati è che nel periodo la crisi non è diminuita e la mancanza di lavoro è sempre stata molto alta, soprattutto per le persone che già erano in difficoltà».
Per il futuro la Caritas ha allo studio la proposta "Adotta una famiglia". L'idea è quella di affiancare delle famiglie della parrocchia a quelle in difficoltà per mettere a fuoco un progetto personalizzato, in cui vi sia un inizio e una fine dell'aiuto alimentare.
Questo progetto però si scontra con la realtà. «Non abbiamo le forze sufficienti per affrontarlo sistematicamente - si legge nel documento reso noto - Però sarebbe bello se l'iniziativa potesse iniziare dal prossimo Natale».
Nel frattempo gli aiuti continueranno ad essere distribuiti grazie al Banco Alimentare della Brianza e alla generosità degli arosiani.

 

Fonte: La Provincia (27/10/13)