Emergenza alimentare Italia / Stop ai cibi gratis. E alla Speranza

 

E' un grido d'aiuto disperato quello lanciato dall'associazione La Speranza di Corsico: la decisione dell'Unione Europea di non diffondere più attraverso il Banco Alimentare i prodotti «agea» (tutti i generi alimentari tranne la carne) mette a serio repentaglio l'attività dell'associazione corsichese ma anche quella delle numerose altre realtà italiane che, in questo periodo di crisi, sono un vero e proprio punto di riferimento per le persone in difficoltà. «Senza questi prodotti - spiega Pina Andrello, presidente dell'associazione La Speranza - non avremo più modo di effettuare una seria programmazione per la distribuzione e consegna dei pacchi alimentari.
Per questo chiediamo un contributo a tutti: privati, aziende ma anche semplici cittadini affinchè ci aiutino a reperire i generi alimentari che, purtroppo, non bastano mai. Nella speranza che l'Europa torni sui suoi passi, invitiamo tutti gli enti e le istituzioni ad aiutarci e mobilitarsi perché questo servizio rimanga attivo».

Intanto la povertà è sempre più dilagante: negli ultimi mesi le richieste di aiuto delle persone che si sono rivolte all'associazione sono lievitate e sfiorano, oggi,
le novecento persone. A loro l'associazione distribuisce pacchi alimentari settimanalmente, ogni 15 giorni o, ancora, una volta al mese in base alle necessità e alla presenza, o meno, nel nucleo famigliare di un lavoratore. «Purtroppo la sensibilità verso questa tematica è poca - spiega la presidente - dobbiamo ringraziare il Rotary e la cooperativa unione famigliare che ci aiutano costantemente con i bisognosi, ma occorre
uno sforzo generale.

Per questo durante la notte bianca del 14, con un banchetto, raccoglieremo generi alimentari non deperibili.
Speriamo che la cittadinanza si dimostri generosa e ci aiuti a proseguire nella nostra attività facendo diventare questo comportamento un`abitudine».
I rappresentanti allestiranno un banchetto in piazza Europa anche il 28 settembre per la festa della solidarietà. «Nonostante non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste - prosegue Andrello - i prodotti agea rappresentano almeno il 65% del contenuto dei nostri pacchi». Agli assistiti, poco meno di 7900 di cui la maggior parte italiani, la Speranza distribuisce annualmente 7 chili e 300 grammi di pasta, 2,600 chili di riso, 4 litri di latte, 1500 scatole di omogenizzati, oltre 4000 scatole di biscotti e 7000 di pelati.

 

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Fonte: Il Giorno ed. Grande Milano - di Francesca Santolini