FEBA / Lisbona 2011 - Messaggio del Presidente della Commissione Europea Barroso per i 25 anni della Federazione
In un periodo in cui gli effetti negativi della crisi economica e finanziaria mondiale hanno un peso sempre maggiore sulla vita di tanti cittadini europei, e hanno dato origine alle riduzioni di bilancio adottate dagli Stati Membri, istituzioni come la vostra, che hanno un impatto reale sulla vita quotidiana di tante persone, attraggono per forza di cose la mia attenzione.
La nostra società non può ignorare problemi del calibro della povertà, che spesso sfocia nella vera e propria fame. Dobbiamo considerare un obbligo morale affrontare con responsabilità il problema della povertà, in cui tante persone rischiano di essere coinvolte.
I BA europei, di cui quest’anno si festeggia il venticinquesimo anniversario, rappresentano un progetto modello, fondato peraltro sugli ideali dell’Unione Europea, e rappresentano in modo efficace la nostra capacità di essere uniti non solo nella diversità ma anche nella difficoltà.
Gli appelli alla generosità lanciati dai BA europei hanno aiutato milioni di persone a uscire da situazioni di gravissima privazione.
Organizzazioni come la vostra lottano contro la fame, le privazioni e la povertà ridistribuendo in modo efficace ed esemplare risorse che spesso nella società odierna andrebbero perdute, facendo della lotta allo spreco una delle loro principali battaglie.
Per tale ragione esse rappresentano una fonte di ispirazione e di esempio per le nuove generazioni, e meritano una grande riconoscenza da parte dell’intera società.
Il Programma di aiuti alimentari costituisce un valido esempio della modalità con cui L’Unione Europea, agendo in sinergia con gli Stai membri e le ONG, applica efficacemente il principio della solidarietà.
Il rafforzamento della coesione sociale è una delle principali sfide alle quali devono far fronte le politiche europee adottate nel quadro della strategia Europa 2020, che ha come obiettivi il rafforzamento di una cultura politica basata sulla solidarietà e sulla decisa ripresa della crescita economica. Uno degli obiettivi primari di questa strategia, proposto da noi e approvato da tutti gli Stati Membri, è proprio ridurre del 25% entro il 2020 il numero dei cittadini europei che vivono sotto la soglia di povertà.
Il 2010 è stato l’Anno Europeo della Lotta contro la povertà e l’esclusione sociale: l’asse portante è stato senza dubbio la creazione dall’Agenda sociale europea, che ha contribuito a focalizzare l’attenzione su queste problematiche. È stata una tappa importante, ma i nostri sforzi non devono arrestarsi, ma proseguire con nuovo vigore.
È questo il motivo che ci ha spinto a lanciare, all’inizio di questo nuovo anno, l’Anno europeo del volontariato, il cui obiettivo primario è quello di sensibilizzare la società su questo tema, per mobilitarsi per provvedere ai bisogni dei più deboli, contribuendo a perseguire e ad approfondire gli obiettivi precedenti. Per questa ragione vorrei dirvi che, in seno all’Unione Europea, vogliamo giocare un ruolo importante nel risveglio delle coscienze, invitando i cittadini a partecipare ad azioni di solidarietà sociale.
Le nostre società racchiude in sé un enorme potenziale: le istituzioni europee, i governi e le autorità devono contribuire dando il meglio di sé.
Valori come la generosità e il volontariato sono parte integrante del nostro modello di società, fondato sull’umanesimo.
Desidero quindi concludere con un appello: non rinunciate al vostro entusiasmo e al vostro impegno, e neppure alla volontà che sprona noi tutti a fare sempre meglio e di più.
Ho avuto modo di conoscere la vostra opera: per esempio, ho ben presente tutto ciò che ha compiuto nella lotta contro la fame il Banco Alimentare in Portogallo, luogo di lavoro noto a tanti volontari. Vorrei salutare in particolari la signora Isabel Jonet.
Ho recentemente avuto modo di visitare Il Banco alimentare del Bas-Rhin, vicino a Strasburgo. Tengo a ribadire, per sgombrare il campo da alcune recenti incomprensioni, che la Commissione europea si impegna la massimo per mantenere, grazie ai Programmi di Aiuto Alimentare, gli attuali sistemi di aiuto ai Banchi alimentari. La Commissione che ho l’onore di presiedere ha preso alcune importanti decisioni a questo riguardo.
Vi ringrazio quindi calorosamente per il lavoro che avete svolto: continuiamo a perseguire insieme gli obiettivi di un’Europa più forte, basata sulla solidarietà e su quei valori umanitari ai quali ci sentiamo tutti profondamente ancorati."