Fond. Banco Alimentare Emilia Romagna / Così i meloni "brutti" si trasformano in prezioso concime bio
Quindicimila quintali all'anno di meloni buttati solo perché "brutti" da vedere: finché si è pensato bene di trasformare questa montagna di frutta sprecata in prezioso concime, grazie ad un innovativo impianto a biogas. Questa storia ce la racconta Ettore Cagna, titolare dell'azienda agricola Cagna Ettore (proprietaria dell'impianto di biogas), presidente dell'Agricola Don Camillo (associazione di 37 soci produttori di meloni) nonchè socio della Cagna & Benelli Spa, che ha otto punti vendita di frutta e verdura tra Reggio e Parma. «L'Agricola Don Camillo (i soci sono per la maggior parte reggiani, ma anche veronesi e del sud Italia per le primizie) è la seconda azienda in Italia per volume di meloni venduti - afferma il presidente - nel 2012 abbiamo prodotto 210mila quintali di melone. Lo scarto è alto perché il melone è altamente deperibile: si aggira sul 6-7%, quindi 15mila quintali all'anno». In realtà non si deve parlare di scarto, ma di sottoprodotto: «Il sottoprodotto è tutto ciò che, pur essendo ottimo per la consumazione, dobbiamo togliere dalla lavorazione perché non ha le caratteristiche per essere venduto. La grande distribuzione chiede un peso e forme standar, perciò i meloni troppo grosso o troppo piccoli o defotmati vengono scartati».
Una quantità di sottoprodotto impressionante, che in parte è destinata al Banco Alimentare e in parte finisce al macero. [...]
In allegato l'aticolo completo in pdf
Fonte: Giornale di Reggio
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