Fondazione Banco Alimentare. Dal ministro Catania un ponte tra il mondo dell’agricoltura e i più bisognosi
Un ponte tra il mondo dell’agricoltura e i più bisognosi, per garantire non solo la quantità, ma anche la qualità dell’alimentazione: è quanto ha realizzato il ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, in collaborazione con Agea e alcuni dei principali enti caritativi in Italia – la Croce Rossa Italia, la Caritas Italiana, la Fondazione Banco Alimentare, l’Associazione Banco Alimentare Roma, l’Associazione sempre insieme per la pace, il Banco delle Opere di Carità e la Comunità di Sant’Egidio. Una lavoro in sinergia per usare al meglio i 90 milioni di euro destinati all’Italia dal Programma Europeo di Aiuti Alimentari agli indigenti, per il 2012 e il 2013.
Sono sempre di più le persone in Italia che, soprattutto per effetto della crisi, non sono in grado di dare da mangiare a sé e ai propri figli. Per questo l’impegno delle strutture caritative e delle istituzioni per affrontare l’emergenza della povertà alimentare si fa sempre più essenziale: per garantire non solo una maggiore quantità di cibo, ma anche una nutrizione quanto più varia. Così da distribuire direttamente agli indigenti non solo i prodotti storicamente presenti nel programma (pasta, biscotti, riso, latte, formaggi, confetture ecc.) e altri già introdotti lo scorso anno come i biscotti per l’infanzia e l’olio di semi, ma anche nuovi prodotti come legumi e polpa di pomodoro. “Le sette organizzazioni caritative che si occupano della distribuzione – spiega il ministro dell’Agricoltura Mario Catania a IlSussidiario.net – sono articolate in 252 enti capofila: questi sono dotati di strutture frigorifere e si sviluppano in 14.497 strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) diffuse capillarmente sul territorio nazionale. La collaborazione con le organizzazioni è essenziale affinché la macchina di aiuti funzioni in modo efficace, venga utilizzato l’intero plafond messo a disposizione dall’Ue e si raggiunga il più alto numero di persone possibile”. [...]
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