Fondazione Banco Alimentare e Carrefour Italia insieme per la gestione delle eccedenze alimentari

 

 
Cresce l’Iva, cala il potere d’acquisto delle famiglie e si prolunga l’onda lunga della crisi. Tutti fattori che rendono più dura la competizione anche nella grande distribuzione. Ma come cambia il modo di comprare oggi? Ne abbiamo parlato con Luca Catzola, direttore marketing di Carrefour Italia. Il gruppo francese, 1300 punti vendita in Italia, è il secondo retailer mondiale, dopo Walmart, e il primo in Europa.
 
Ne risente con la crisi la grossa spesa settimanale? E’ più facile tenere sotto controllo le uscite con acquisti quotidiani?
Magari si cambiail mix di prodotti e si acquista più prodotto a marchio del proprio supermercato, ma il valore del carrello per ora rimane costante. A seconda del rnornento, un negozio puo andare meglio di un altro, ma i numeri confermano c’è ancora spazio per tutti: ipermercati, supermercati e negozi di prossimità.
 
Le marche guidano ancora i consumi?
Non si può prescindere dalle marche e per quanto ci riguarda abbiamo cercato di salvaguardare il potere d’acquisto dei clienti con la campagna ‘Da Carrefour costa men’: centinaia di prodotti delle principali marche a prezzi ribassati. Crescono però le quote dei prodotti a marchio dell’insegna, circa 3-4 punti percentuali negli ultimi anni. ln alcuni supermercati si arriva al 20% di prodotti a marchio, ma ci sono ancora
enormi margini di crescita a scapito delle seconde marche.
 
Supermercati e iper spingono da sempre su pubblicità e promozioni. Ma oggi non converrebbe puntare tutto sul contenimento dei prezzi?
ll concetto di lavorare sul low price senza promozioni lo abbiamo fatto nostro in un centinaio di negozi di prossimità tra Liguria, aree del Torinese e di Milano. Ma fuori dai centri urbani, in supermercati e iper con un bacino più ampio per esercitare una certa attrazione non si può prescindere dalle promozioni.
 
Dalla Francia è partito il concetto dell'ipermercato "planet" sbarcato da poco in Italia. C'è bisogno di nuovo approccio al consumatore?
Aumentano le vendite nei settori specializzati, calano nel despecializzato. L’ipermercato, strutturato per percorsi tematici distinti da colori, diventa multispecialistico, fortissimo su alcune categorie merceologiche e che stanno esplodendo come ad esempio bellezza e infanzia. Abbiamo iniziato nell’area milanese e nel 2012 sono previste 7 aperture in Italia. Al Veneto toccherà nel 2013.
 
Il commercio on line si sta espandendo, ma intanto si dibatte sulle aperture domenicali dei negozi. Davvero favorirebbero la ripresa dei consumi?
L’e-commerce sarà il tìituro, ma ad oggi le imprese che consentono la spesa on-line normalmente non riescono ad essere profittevoli. Sta investendo anche il nostro gruppo, ma infatti inizieremo dal non-food, elettronica e tessile. Quanto alle aperture domenicali vedo opportunità per il non-food, mentre le imprese alimentari vedrebbero solo aumentare i costi.
 
Prima della crisi gli italiani buttavano fina al 30% di ciò che c'era in frigorifero, oggi stanno più attenti agli sprechi. E nei supermercati? Che fine fanno gli alimenti che stanno per scadere?
Da fine Marzo 2010 Carrefour Italia ha firmato un accordo con la Fondazione Banco Alimentare per la gestione delle eccedenze e tino a novembre 2010 ha consegnato circa 248.965 kg di prodotti alimentari agli enti beneficiari. Ad oggi già 33 ipermercati rientrano nel progetto compresi quelli di Thiene, Marcon e Portogruaro, altri stanno per aggiungersi.

Fonte: Cinzia Zuccon Morgani - Il Giornale di Vicenza