Gli avanzi delle mense vanno alle famiglie

 

A scuola i pasti intatti destinati ai bisognosi

«A darci l’idea è stato un bambino. Mentre il personale della mensa raccoglieva gli avanzi di giornata, lui, sospirando, ci ha detto: sarebbe bello se questo cibo potessimo portarcelo a casa. Alcuni di noi avrebbero una cena migliore». Si è commossa, ieri, l’assessore ai Servizi Educativi Maria Grazia Pellerino, quando ha portato in giunta quella delibera che entro pochi giorni cambierà il servizio mensa di tre scuole del quartiere 6 (Barriera di Milano e Falchera). «Sarà un esperimento - ha detto l’assessore - ma se funzionerà siamo pronte ad estenderlo: metteremo a disposizione delle famiglie in difficoltà economica che ne faranno richiesta i piatti non distribuiti ancora sigillati nella loro pellicola protettiva».

Avanzi non prevedibili  

Per ora le famiglie che sono state informate del servizio sono una decina, non sono molte, ma l’importante è che si sia presa questa iniziativa. «Dal momento che non possiamo immaginare con precisione il numero e soprattutto la varietà dei pasti avanzati - ha aggiunto l’assessore - abbiamo già informato le famiglie interessate che non sarà possibile garantire la presenza ogni giorno di un pasto completo che va dal primo alla frutta». Spesso infatti se c’è un portata condita con il pomodoro, come per esempio i gnocchi al sugo vanno meglio della pasta corta con le zucchine. Insomma, anche e soprattutto i bambini scelgono in base al proprio gusto. Quindi programmare il tipo di avanzo che ci sarà quel giorno (e verrà sistemato nell’androne della scuola e consegnato ai genitori dal personale non docente) non sono prevedibili».


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Fonte: www.lastampa.it - di Emanuela Minucci