Gli avanzi in mensa finiscono sulla tavola delle famiglie in crisi

 

I pasti che gli studenti torinesi non consumano a scuola potrebbero finire sulla tavola dei genitori come cena. L'ipotesi non è così azzardata, specie nei quartieri popolari con più grosse difficoltà economiche, nei quali paertirà in via sperimentale il nuovo progetto di Palazzo Civico per mettere fine agli sprechi a scuola e trasformarli in una risorsa. Se fino ad oggi i pasti non consumati a mensa dagli allievi venivano consegnati solo al Banoc Alimentare e da questo ridistribuiti secondo necassità, dal prossimo anno le scuole disporranno di una sorta di lista di attesa sulla quale le famiglie potranno segnarsi per ricevere le porzioni di cibo avanzato. «Si tratterrà di un servizio assolutamente anonimo e rispettoso della privacy» tiene a precisare l'assessore alle Politiche educatve, Mariagrazia Pellerino, che ha portato la delibera in giunta. «Il progetto della ridistribuzione comincerà in alcuni plessi scolastici nei quartieri con maggiori difficoltà e i pasti non saranno ridistribuiti solo a quelle famiglie che hanno i figli iscritti a scuola, ama anche a tutte le altre che ne faranno richiesta». Il cibo non distribuito, dunque, sarà confezionato una seconda volta e riconsegnato direttamente a scuola, abbattendo i costi di raccolta e distribuzione. «Non è possibile fare una stima o una previsione numerica» spiega Pellerino, perchè «ogni giorno saranno le scuole a comunicare quanti saranno i pasti non consumati e non per forza ce ne saranno tutti i giorni». Attualmente sono sette le scuole dalle quali il Banco Alimentare ritira i pasti non consumati per ridistribuirli negli asili notturni, mentre il primo istituto individuato per sperimentare il nuovo progetto si trova nella Circoscrizione 6 [...].

 

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Fonte: CronacaQui - di Enrico Romanetto