Gli occhi buoni di Francesco
Ho incontrato Francesco dieci giorni prima del suo ottantesimo compleanno negli uffici di Banco Alimentare. Ha gli occhi buoni, indossa fieramente la maglia arancione dei volontari e ha una grande parlantina. Ha tante storie da raccontare, mi siedo di fronte a lui ed è difficile non ascoltarlo con ammirazione. Ha ancora la passione e la forza di un ragazzino.
Francesco è il volontario che si occupa di Siticibo, guida il pulmino e lo cura minuziosamente come se fosse il suo. Ogni mattina parte alle 6.30 da Ostia per evitare il traffico della Capitale, passa a prendere i suoi amici Gigi e Gianfranco e inizia il suo giro nel quartiere Eur, con destinazione la chiesa di Sant’Alessio.
Era il 2008, Francesco era un dirigente Inps e stava per andare in pensione. Amava il suo lavoro, aveva una vita piena e spesso gli impegni lavoratavi lo portavano in giro per l’Italia, non era mai fermo. L’idea di abbandonare questa vita lo terrorizzava. La noia e la monotonia non sono ammissibili per uno come lui e se ne rende conto particolarmente una mattina di quel 2008. Mi racconta che stava camminando sulla spiaggia di Ostia quando ha notato un signore che stava passeggiando, andava avanti e dietro, e lo ha rivisto anche sul porto poco tempo dopo. Lì ha capito che non poteva accettare l’idea di non far nulla e che doveva trovare qualcosa.
Quel giorno torna in ufficio e racconta il suo stato d’animo, già malinconico, ad un suo collega che gli parla di Banco Alimentare. Per Francesco è fin da subito un’ottima idea e si mette in contatto con il Banco. A quel tempo, però, il Banco aveva il magazzino solo a Guidonia ed era distante tre ore di macchina. Era troppo anche per lui ma, quasi per destino, in quei giorni stava partendo nel Lazio Siticibo: il programma che ha lo scopo di recuperare il cibo cotto e fresco in eccedenza nella Ristorazione Organizzata e le eccedenze alimentari dai punti vendita della Grande Distribuzione. Nel Lazio erano alla ricerca di volontari, Francesco divenne subito uno di loro e da quel momento non ha più lasciato il Banco.
<<Io non lo faccio per me stesso, per sentirmi dire che sono una brava persona o per avere i complimenti dagli altri, io lo faccio per aiutare chi ha bisogno>>. Dalle sue parole si evince subito il motivo che spinge da anni Francesco ad aiutare il Banco, lui è il volontario che rispecchia la nostra missione e la porta avanti con passione. Qui lo conoscono tutti, si fidano tutti di lui e del suo lavoro, ha instaurato dei veri rapporti con tutti i proprietari delle strutture da cui ritira il cibo, sono ormai amici e spesso la gente gli porta delle eccedenze perché sanno che lui trova sempre qualcuno a cui donarle. È un volontario anche del WWF, ritira rifiuti abbandonati e li porta alla discarica, non è mai fermo, è sempre in giro per trovare un modo per aiutare chi ha davvero bisogno.
Allora a fine intervista gli chiedo qual è il suo segreto. Ma come si arriva così forti ad ottant’anni? E sapete cosa mi risponde? Lo sport e qui mi stupisce ancora una volta. Ha un passato da pattinatore, corre, va in bicicletta, ama la montagna, ama le scalate e ha un gruppo di amici con cui fa queste escursioni con grande spirito di avventura. Come festeggerà i suoi ottant’anni? Beh chiaro, niente feste, lui vuole andare sul Gran Sasso.