I nuovi poveri del virus. Boom di pacchi alimentari.
Anno 2019, epoca pre-Covid erano sostenute 154.712 persone. Oggi sono 228.314, il 32.27% in più. Nel 2020, in tutta la Campania, sono stati distribuiti gratuitamente 8.238.553 chilogrammi di aiuti alimentari per un valore commerciale di 20.165.420 euro.
«L’aumento di richieste durante la pandemia – spiega Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare Campania, che ha la sua sede centrale a Fisciano – è stato davvero vertiginoso, quasi il 40% in più. Un ringraziamento particolare va ai volontari che, rischiando in prima persona, non si sono mai tirati indietro per aiutare il prossimo. Oggi può perdere il lavoro chiunque tra noi e, senza alcun avvertimento, trovarsi in difficoltà. Papa Francesco ci ha detto che dalla crisi si può uscire migliori o peggiori e che sta a noi dover scegliere. Io credo che la solidarietà è una strada per uscire dalla crisi migliori. Lo abbiamo sperimentato e lo stiamo sperimentando. Non ci si salva da soli. Mai».
Il cibo va centellinato. Il bisogno è tanto e gli aiuti devono raggiungere coloro che davvero sono in difficoltà. «Occorre – continua Tuorto –anche cambiare la mentalità. Perché avere diritto non sempre corrisponde con l’avere bisogno. Capita spesso che abbia bisogno qualcuno che non ha diritto, perché magari ha perso il lavoro appena la settimana scorsa. E capita anche il contrario. Che chiedano sussidi persone che sulla carta hanno diritto e poi magari non vivono un reale bisogno. Facciamo appello a tutti affinché gli aiuti giungano a chi davvero vive nel bisogno e neanche un grammo di cibo vada sprecato in questo difficile momento in cui aumentano i bisognosi».
Anche per questo motivo, ad occuparsi della distribuzione degli alimenti ai singoli utenti sono gli enti convenzionati, che lavorano a stretto contatto con le persone, conoscendone storie e necessità. È un numero elevato anche perché comprende non solo associazioni private, ma anche istituzioni come comuni e intere diocesi, ognuna con tante parrocchie che fanno capo al Banco (quelle convenzionate sono aumentate, nel 2020, del 20%. La parrocchia è per molti il primo o unico presidio sul territorio). Aumenta il bisogno, ma per fortuna anche le risorse messe in campo per fronteggiarlo. Un sostegno importante è arrivato dal cosiddetto Fondo Indigenti, voluto dal Ministero delle Politiche agricole. Si acquistano beni da categorie di produttori in difficoltà per destinarli ai poveri, generando un duplice vantaggio.
I dati del Banco alimentare confermano quanto già rilevato dall’ultimo Dossier della Caritas diocesana, presentato a novembre 2020, che segnalava come il 45% dei 3063 utenti censiti si era rivolto alle sedi dell’organismo della carità, nei primi mesi della pandemia, per la prima volta. La categoria più a rischio, il 71% del totale, è quella di coppie con minori in età scolare, che rende sempre più urgenti politiche di sostegno ai nuclei familiari.