Il Banco Alimentare non ha mai impedito alle strutture caritative di dare cibo ad extracomunitari o Rom

 
Precisazione del presidente dell'Associazione Banco Alimentare del Piemonte, Roberto Cena, all'articolo apparso sul quotidiano La Stampa.
 
 
Egregio Direttore,

In merito all’articolo apparso oggi 26 maggio 2012 sul quotidiano che lei dirige, vorrei cogliere l’occasione per informarla di come l’Associazione Banco Alimentare Piemonte opera nei confronti delle Strutture Caritative convenzionate. Il nostro compito è recuperare e donare il cibo, non di certo fare gli ispettori o i discriminatori razziali o di altro tipo. Le uniche regole che facciamo sottoscrivere dalle Strutture Caritative sono le stesse a cui siamo obbligati nei confronti dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) e riguardano principalmente la gratuità nella distribuzione dei beni alimentari e la conservazione secondo le norme igienico sanitarie previste e non di certo alcuna discriminazioni del tipo indicato nel “decalogo”, per il resto è una responsabilità esclusiva delle Strutture Caritative scegliere i migliori criteri. Le procedure vengono da noi consegnate per iscritto e su carta intestata e non “dettate”. Tant’è che nessuna altra delle 550 Strutture Caritative, che collaborano con il Banco Alimentare Piemonte, può dire di aver mai ricevuto da noi nessun tipo di “decalogo”.

Soprattutto, l’Associazione che mi onoro di presiedere, come le altre 20 Organizzazioni della Rete Banco Alimentare che operano in Italia, non condividerebbe mai, come la nostra storia ha sempre chiaramente dimostrato, il criterio di non donare il cibo alle popolazioni extracomunitarie o nomadi bisognose. Sono anche convinto che l’azione svolta dai nostri volontari e i il contributo che, con tutti i nostri limiti, riusciamo a dare alle Strutture Caritative Piemontesi sia la miglior testimonianza dei criteri con cui agiamo ogni giorno e per questo mi permetto di evidenziarli.

Nel 2011, l’Associazione Banco Alimentare Piemonte ha ridistribuito oltre 5.000 tonnellate di cibo a 550 Strutture Caritative convenzionate. Le stesse hanno utilizzato gli alimenti ricevuti per accogliere ca. 111.000 persone indigenti in regione, di queste persone il 55% sono extracomunitarie e nello specifico sono con noi convenzionate 2 Strutture caritative che si occupano solo di nomadi per un totale di 840 persone, 3 che si occupano solo di rifugiati per un totale di 310 persone e 9 associazioni che si occupano esclusivamente di extracomunitari per un totale di 3.403 persone. Da più di 4 anni aiutiamo le comunità di rifugiati somali. Doniamo da anni il cibo e continuativamente alle associazioni che si occupano di nomadi, stimando particolarmente quelle che con costoro portano avanti progetti educativi. In ultimo abbiamo anche il piacere di avere un ragazzo di origine rom tra i nostri pochi dipendenti.

Salutandola e ringraziandola per la sua attenzione mi permetto di chiederle di pubblicare sul quotidiano che lei dirige questa mia lettera nella speranza di averla presto ospite presso la nostra sede a Moncalieri.

Cordiali saluti

Roberto Cena
Presidente Associazione Banco Alimentare Piemonte