Il sogno di Claudia: quando il sogno di un volontario è la luce di molti

Il sogno di Claudia, volontaria di Banco Alimentare della Sicilia

Qualcuno una volta ha detto “sognare è un atto di coraggio”: sogna chi non ha mai perso la voglia di prendere in mano il presente per riempirlo di una nuova luce e la speranza di ricostruire un futuro migliore. Quando si conoscono storie difficili, sognare per sé stessi però non è più abbastanza. Serve sognare – e fare – anche per gli altri, ritrovare quella luce per gli altri, alimentare la speranza di chi l’ha persa ormai da tempo. 
Claudia, volontaria di Banco Alimentare della Sicilia, ha uno sguardo fiero e sincero quando ci parla di quella luce e di quella speranza, di quel sogno «da donare anche a chi non si conosce», dice, con un grande sorriso. 

«Ho sempre voluto fare qualcosa per gli altri», inizia a raccontarci Claudia. «Durante il liceo, ho iniziato un percorso di volontariato in un doposcuola di Librino; e da universitaria, ho continuato come accompagnatrice di pazienti con patologie delicate in ospedale. Poi succede che il tuo lavoro ti chiama, la famiglia anche… e, per un po’, mi sono allontanata». Quella che non è mai andata via, però, è la voglia di voler fare qualcosa di utile, di buono per gli altri. 

E infatti, un giorno succede a Claudia di venire a sapere della Giornata Nazionale della Colletta organizzata da Banco Alimentare. «Ho partecipato a quella Colletta, alla successiva, e a quella dopo ancora… Fino a quando non ho conosciuto Cristina Maugeri, la moglie di Pietro, il presidente do Banco Alimentare della Sicilia, che ha voluto coinvolgere me e Bianca, mia figlia. “Volete venire a vedere come funziona il deposito?”, ci chiese. Io e Bianca eravamo entusiaste». 

Tre anni fa, poi, la notte della colletta del 2021, si presenta un’occasione meravigliosa: «Marianna – spiega Claudia –, anche lei volontaria, mi ha chiesto se volessi entrare ancora di più nella vita di Banco Alimentare, occupandomi dell’organizzazione della Colletta. 
Per me, era questo il sogno che ormai da troppo tempo non riuscivo a realizzare: fare qualcosa per gli altri, trovare il modo di restituire quello che avevo ricevuto dalla vita anche a qualcuno che non avevo mai conosciuto. E questo desiderio, ormai, era così forte da superare la paura di non farcela a causa del tempo o dei vari impegni». 

A volte, però, sognare non è così facile. Sognare significa che c’è qualcosa da riparare, un fiore appassito che deve ritrovare la vita. Come possiamo fare in modo che l’intensità del nostro sogno di un mondo più giusto sia più forte della tristezza che ci portiamo dietro questa consapevolezza? «Se non possiamo cambiare la realtà delle cose, possiamo almeno cambiare il nostro modo di approcciarci ad essa», risponde Claudia. «L’essere messi accanto a determinate realtà ti fa relativizzare i tuoi problemi e la tua quotidianità. Quante volte ci capita, durante una giornata di lavoro, di essere sovraccaricati emotivamente, di arrabbiarci per cose sciocche? Quando, però, vieni a conoscenze di storie di povertà, tutti i problemi che prima ti sembravano giganti vengono ridimensionati. È come se essere troppo concentrati su sé stessi e sul proprio ambiente non ti permetta di fare spazio per gli altri». 

Ed è quando il “poter sognare” si intreccia al “poter fare”, che nasce una realtà fatta di emozioni, storie, desiderio… Nasce un amore così forte e intenso che coinvolge tutti. «Il mio sogno – continua a raccontarci Claudia – non è semplicemente riuscire a fare qualcosa di buono, ma anche che tutto questo bene possa essere condiviso: i miei figli, i miei nipoti, alcune mie amiche... ormai anche loro conoscono Banco Alimentare, e sono tutti coinvolti per la colletta. Una tra le cose belle di avere un sogno è questa: è contagioso, è il poter dare l’esempio, perché è così che si genera nel prossimo la voglia di donarsi agli altri». 

E Claudia è proprio uno splendido esempio di come servano sempre più persone che sognino anche per gli altri, che agiscano affinché il proprio sogno diventi la realtà di tutti coloro che ne hanno bisogno


Grazie Claudia!