La paura si trasforma in bellezza
Un pacco è speranza, aiuto, condivisione.
Lo so perché anche io ne ho ricevuto uno, in un momento particolare della mai vita. Ogni volta che ci penso, anche a distanza di tanti anni, provo un’emozione molto forte.
Era il 2007 e, insieme a mia moglie Ilenia, mi ero trasferito a Genova perché nostra figlia Miriana, di quasi un anno, era ricoverata al “Gaslini” per un neuroblastoma.
Prima di partire, per una città dove non conoscevo nessuno e con una grande preoccupazione, gli amici di Comunione e Liberazione mi avevano messo in contatto con l’associazione di volontariato “Cilla” di Genova che si occupa dell’accoglienza del malato e della sua famiglia.
È stato lì che per la prima volta ho ricevuto “il pacco”.
Io, che per anni ero stato responsabile provinciale della Colletta Alimentare a Foggia, che avevo riempito e trasportato pacchi per consegnarli alle strutture caritative, mi trovavo dall’altra parte, nei panni di chi viene aiutato.
Una volta tornato a Foggia, con la piccola Miriana in ottima salute, gli amici di Comunione e Liberazione mi hanno chiesto di dare una mano perché stavano aprendo la sede del Banco Alimentare nella nostra città.
Nel 2009 abbiamo inaugurato il Banco Alimentare della Daunia “F. Vassalli”, di cui oggi sono il direttore.
Ricordo molto bene i timori e le paure che mi hanno accompagnato in quel periodo, il peso delle responsabilità, la decisione di lasciare tutto per inseguire un “disegno” di cui sentivo di essere parte.
La paura di quei giorni si è trasformata in bellezza.
La bellezza di poter aiutare, con la donazione di alimenti, 17.611 persone in difficoltà grazie alla convenzione con 102 strutture caritative presenti sul territorio.
La bellezza di poter contare su aziende, istituzioni, volontari, donatori, ragazzi e ragazze del servizio civile che, in diverse forme e modalità, camminano al fianco del Banco Alimentare della Daunia.
Per questo dico alle persone che incontro nella mia vita di avvicinarsi al Banco Alimentare e sostenerlo.
Incontreranno una bellezza che non si può spiegare, perché deve essere vissuta.