Le eccedenze alimentari della filiera agroalimentare recuperate divengono risorsa

MARCHE. A San Benedetto del Tronto sabato 14 settembre il Banco Alimentare Marche ha fatto emergere criticità ma soprattutto esperienze positive e iniziative concrete.
Una sala “gremita” e un pubblico attento sono state la cornice del convegno organizzato dal Banco Alimentare Marche sabato 14, presso il Centro agro-alimentare di San Benedetto del Tronto. Nel primo intervento, l’ing. Marco Montagna, presidente del Banco Alimentate Marche, ha presentato i risultati dell’azione della fondazione: nel 2012 sono stati recuperati e distribuiti 2.100 tonnellate di alimenti per un valore stimato in circa € 5.000.000.
Attualmente sono 18.000 le persone, in difficoltà economica e sociale, aiutate mensilmente dal Banco Alimentare nelle province di Fermo, Ascoli e Macerata (area dove opera il magazzino di San Benedetto del Tronto). Un numero cresciuto fortemente in questi anni di crisi economica.

L’associazione di volontariato Il Ponte, che opera a Fermo dal 1999 con l’attività della mensa ha sottolineato alcuni dati molto chiari: nel 2012 sono stati distribuiti in totale 22.265 pasti, nel corso del 2013 la media di pasti preparati ogni giorno è di 54 pasti, di cui 12 vengono consegnati a casa presso anziani e persone disabili. Con questa media nel 2013 saranno distribuiti oltre 30.000 pasti a persone indigenti.
I volontari dell’associazione Il Ponte consegnano settimanalmente anche le borse della spesa a 30 famiglie di Fermo e dei paesi vicini, per un totale di 119 persone assistite con il pacco alimentare.
Questa attività, così importante e primaria, è svolta proprio grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare Marche e l’attività di recupero delle eccedenze alimentari sia dalle aziende sia dalla Grande Distribuzione Organizzata, come avviene presso il Centro Commerciale l’OASI di Campiglione. In questo modo prodotti invenduti ma ancora buoni sono recuperati e redistribuiti.

Il gruppo Gabrielli, come altre catene della grande distribuzione, è attento già da alcuni anni al recupero ed al non spreco degli alimenti invenduti.
Nella parte centrale del convegno, la relazione della dott.ssa Malaguti, della Fondazione Banco Alimentare Onlus, ha evidenziato i dati relativi all’indagine realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano proprio sul tema del recupero delle eccedenze alimentari.
Nella produzione agricola, nel settore della produzione alimentare e della trasformazione e soprattutto nel settore della grande distribuzione si creano grandi quantitativi di eccedenze.
In una fase di crisi economica diventa prioritario l’intervento per evitare lo spreco e recuperare alimenti da destinare all’aiuto delle persone in difficoltà attraverso la collaborazione in rete con mense, enti di assistenza, case di accoglienza per minori ed anziani.
Come hanno evidenziato le testimonianze durante il convegno, si avvieranno nuove iniziative con le grandi catene ed anche con i singoli negozi di alimenti in tutta la regione Marche.
Molto importante è poi l’attività di recupero della frutta e verdura che rimane invenduta che viene recuperata e redistribuita agli enti ed alle associazioni da parte delle cooperative agricole e dai centri di logistica attraverso la rete di coordinamento delle Prefetture.
Il convegno ha evidenziato come nelle Marche sia già attiva una collaborazione e una rete molto attenta ed efficace che dovrà continuare ad investire e cogliere tutte le opportunità. Il Banco Alimentare è già in prima linea e intende sviluppare la sua attività con collaborazione le associazioni di volontariato e gli enti caritativi, le aziende e la gdo. 

 

Canali di approvvigionamento del Banco Alimentare Marche nel 2012: sono state 2.1000 le tonnellate distribuite.