Meeting di Rimini, retrospettiva 2011 con uno sguardo alla prossima edizione

 

   

La presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, durante la conferenza conclusiva del Meeting per l’amicizia fra i popoli 2011 ha annunciato il titolo della prossima edizione, che si svolgerà a Rimini dal 19 al 25 agosto 2012: “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”, e nell’occasione ha espresso grande soddisfazione per la manifestazione appena conclusasi “… per l’intensità di quanto è accaduto e per le grandi prospettive che si sono aperte. È venuto tanto pubblico (quasi 800mila presenze di 38 nazionalità diverse), che ha mostrato una notevole attenzione alle proposte della manifestazione internazionale di Rimini”.  Emilia Guarnieri ha evidenziato due aspetti che hanno caratterizzato questa edizione: “In questo Meeting tante persone, ma anche tanti relatori nella loro comunicazione hanno investito sulla propria esperienza: la comunicazione non ha privilegiato contenuti intellettuali, ma ciò che muove l’azione,il cuore”. Secondo rilievo: “Il Meeting ha documentato che tanto più un’identità è certa, tanto più è capace di incontro e di dialogo. Questo luogo è stato costruito dalla certezza di circa quattromila volontari che vi hanno lavorato: non solo persone che vivono un’esperienza cristiana, ma anche ragazze con lo chador animate dalla certezza di un’amicizia”. 

Ha ricordato, poi, i vari protagonisti del raduno che si è aperto con l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tra questi, il cardinale Naguib, il vescovo Armiah, il rettore di Al Azhar Elabed e - definendoli ormai compagni di viaggio - Farouq, Weiler, Davison, Milbank.

Il Meeting, insomma, ha documentato “un popolo di ‘uomini senza patria’, cioè liberi”, un popolo di “persone certe di una sola cosa: la propria esperienza di uomini veri”, persone “irriducibili a qualsiasi potere, perché riconoscono che le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”.  

 

Le impressioni dei manager ospiti della Fondazione Banco Alimentare Onlus

Mi ha colpito vedere un'Italia molto diversa da quella dipinta oggi dai media. Un'Italia positiva, che reagisce, con giovani che cercano di guardare al futuro come ad un'opportunità. Insomma, un'Italia che vola alto. Fiorenzo Mariani, International Subsidiary Banks Division manager IntesaSanPaolo

La nostra “prima” volta al Meeting è stata una esperienza che ci ha lasciato positive impressioni e forti sensazioni, davvero difficili da condensare in poche righe. L'elevato livello degli interlocutori con cui abbiamo interagito e il vasto universo di esperienze con le quali siamo entrati in contatto ci hanno fatto vivere un momento che ha segnato l’inizio di un percorso da coltivare e costruire negli anni. Luigi Padoan, Responsabile Flotte e Noleggio a lungo termine Citroen Italia 

Che dire del Meeting 2011: certamente quello che si vede dai servizi giornalistici è solo una minima parte - e neanche la più importante - della bellissima atmosfera di collaborazione e condivisione che si respira visitando tutta la manifestazione. Un evento culturale di livello caratterizzato da una forte impronta positiva e qualitativa. Sicuramente un'esperienza positiva personale e professionale. Alessandra Incalcaterra, PR & Event senior specialist - Marketing department Nespresso Italiana Spa

Se non vai al Meeting, non lo puoi capire... I media sono focalizzati sulla semplice quotidianità, sul personaggio (Marchionne, Alfano, Letta, Lupi, il Presidente Napolitano...), sulla frase ad effetto e tralasciano quella che è la vera essenza dell'evento.Un evento relazionale senza barriere concretizzatosi negli anni sulla "parola" di Don Giussani. Un evento nell'evento dove si mischiano "sacro e profano", dove si incontrano (o scontrano, dipende dai casi!) le esigenze del sociale con quelle del business, dove la cultura e la voglia di capire, di disegnare nuove prospettive fanno rima con conoscenza e approfondimento, con dialogo e dibattito. Il tutto condito con valori - quei valori cristiani, tanto professati da Don Giussani, di amicizia, di rispetto, di attenzione verso il prossimo, di carità, di sacrificio... - che troppo spesso si perdono di vista nella frenetica quotidianità! Simone Ceruti, External Relations Director Danone S.p.A.

 

Nonostante abbia potuto vivere questo Meeting solo per una giornata e mezza, anche quest'anno si è rivelato un'occasione di incontri pieni di significato, che stanno portando frutti inaspettati:  anche nel mio lavoro di tutti giorni. Simona Arghittu, Human Resources Director The Nielsen Company

 

 

 

Nestlé e Banco Alimentare, un impegno comune contro lo spreco alimentare  

Creazione di Valore Condiviso è uno dei principi base che guida la strategia di Nestlé per creare valore per l’azienda e per la società in cui opera e il Meeting di Rimini è per Nestlé un momento di condivisione di tutti i progetti che il gruppo sviluppa in ambito nutrizione salute, benessere e sviluppo sostenibile. 
 
Per approfondire il significato di  questi argomenti,  Nestlé quest’anno ha organizzato una serie di incontri presso il proprio spazio con il contributo di alcuni esperti.
 
Anche il Banco Alimentare ha partecipato con un intervento di Marco Lucchini dal titolo “Non si butta via niente, quando lo spreco si trasforma in ricchezza” che ha esplorato il tema dello spreco alimentare, facendo un quadro della situazione attuale, spiegandone le cause e valorizzando la sinergia con le aziende.
 
 
 
 
 
Giochiamo a salvare il cibo
 
Mentre Marco Lucchini parlava agli adulti, l’area dedicata ai progetti di educazione alimentare per bambini si è animata con Claudio Luisi, il volontario di Siticibo, il programma di Banco Alimentare per il recupero di cibi dalla ristorazione organizzata, attraverso il progetto “Salvato”, ha spiegato ai bambini in modo divertente, dove va a finire il pranzo che non mangiano a scuola, che viene recuperato grazie all’impegno di  persone che lavorano quotidianamente per fare in modo che il cibo non venga sprecato. 
 
Banco Alimentare collabora da anni con il gruppo Nestlé per abbattere lo spreco in ambito alimentare. L’incontro al Meeting è un ulteriore testimonianza di un impegno comune.
 
 
 
 
 
 
Cibo: qualità o quantità per nutrire il pianeta?
 
 
Anche Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dato un contributo portando la propria esperienza maturata nella lotta allo spreco del cibo e al suo recupero a favore dei più poveri del nostro Paese.
  
“Dall’incertezza dovuta al particolare momento storico alla certezza di una gratuità totale” potrebbe essere sintetizzato così l’incontro tenutosi il 26 agosto sul tema: “Cibo: qualità o quantità per nutrire il Pianeta?” che ha visto la  partecipazione di una numerosa e attenta platea. Al convegno sono intervenuti (nella f Giuseppe Battagliola, presidente de La linea verde Spa, Stefano Berni, direttore generale del Consorzio per la tutela del Grana Padano, Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia, Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare Onlus, moderati da Camillo Gardini, presidente di CdO–Agroalimentare.
 
“C’è un grande bisogno di produrre – ha esordito Gardini aprendo i lavori – infatti l’importanza di questo workshop può essere individuata nella constatazione che fino a poco tempo fa la produzione delle derrate alimentari (come latte, barbabietole, eccetera) costituiva un vero problema, oggi invece il mondo si sta accorgendo che non sono più in eccedenza ma scarseggiano”.
  
Battagliola nel suo intervento ha raccontato la storia dell’azienda che presiede, la cui mission è racchiusa nello slogan “crescere per crescere”. “La mia fortuna – ha sottolineato – è stata nascere in una famiglia cattolica basata su valori condivisi”. La linea verde sorge inizialmente per soddisfare le necessità della famiglia (coltivando insalata), lo sviluppo è iniziato con l’impegnativo acquisto di un trattore e di attrezzi agricoli usati. Oggi è un Gruppo che può contare su sei siti produttivi, mille addetti, una società di trasporti e 170 milioni di euro di fatturato nel 2010. E così per Battagliola la risposta al tema del convegno è senz’altro qualità, non in antitesi con quantità e comunque come inevitabile risultato di “una rete di rapporti professionali basata (come per la nostra famiglia in origine) su valori condivisi, come il rispetto per l’altro dipendente, fornitore o consumatore che sia” ha concluso.
 
Per Berni la qualità è un requisito imprescindibile, convinto che in Italia “La sfida con altri paesi si vince solo puntando sulla qualità e la corretta informazione sulla certezza della provenienza” aggiungendo che “ In Italia nessuno sa, ad esempio, che il 50% del prosciutto crudo consumato viene in realtà dall’estero. E questo accade perché, a livello europeo, in etichetta viene segnalato soltanto il paese in cui viene confezionato il prodotto”. Un difetto di informazione non secondario. “La qualità si scontra con la quantità – ha proseguito – quando i produttori, stretti dalla morsa dei prezzi, sono costretti a ridurre i costi di produzione”.  
 
L’intervento di Tassinari ha evidenziato che  “Sono i consumatori a far pendere l’ago dalla parte della qualità” e ha toccato anche temi delicati affermando che l’Italia sta vivendo nella “fase della scarsità. Occorre aiutare le famiglie in crisi e i produttori – ha sottolineato –, soprattutto in questo momento in cui la domanda cresce il doppio dell’offerta e nessuno dice che il cibo è diventato oggetto di speculazione finanziaria”. In qualità di presidente di Coop Italia non poteva non fare un accenno ai cambiamenti in atto: “Colpire i cosiddetti privilegi della cooperazione – ha concluso – non è la soluzione, perché l’economia sociale si regge proprio su questo mondo cooperativo”.
  
Lucchini ha affrontato il tema del convegno da un punto di vista totalmente differente affermando che: “E’ vero che siamo tutti consumatori, ma non tutti siamo acquirenti, visto che in Italia tre milioni di persone hanno serie difficoltà a comprare alimenti”. “Il punto quindi non è solo contrapporre la qualità alla quantità di cibo – ha dichiarato – perché questo inevitabilmente porta a difendere categorie di produttori”. La vera domanda da porsi è: cos’è il cibo? “Per Banco Alimentare è un dono, una gratuità totale il cui scopo è di nutrire l’uomo, ma anche la possibilità di condividere la vita” ha risposto lo stesso Lucchini individuando un possibile percorso: “Una collaborazione alla maniera del ciabattino Sorore che mille anni fa diede avvio a una delle opere di carità più feconde in europa,  l’Ospedale di Santa Maria alla Scala a Siena, ospitando dapprima a casa sua i pellegrini che percorrevano la via Franchigena fino, poi, a divenire ospedale per i poveri e malati, coinvolgendo tantissime persone che si misero al servizio di un’opera che ha dell’incredibile”. Si è soffermato infine sul rischio che corrono le foodbank europee se verrà accolto il ricorso presentato da alcuni paesi della Ue in merito alla questione delle eccedenze alimentari destinate ai poveri. La quantità di derrate disponibile destinata agli indigenti potrebbe essere ridotta da 45mila (già insufficienti) a poco più di diecimila tonnellate. “Se lo scopo del cibo non è il dono – ha concluso –, vince la regola, con il risultato che 15 milioni di persone in europa rischiano la fame”. 
 
“L’Italia ce la farà – ha concluso Gardini – non per la imposizioni o soluzioni normative, ma per il fatto che ci sono persone, che a partire dalla carità, si rimboccano le maniche e continuano a fare il loro lavoro”.
 
 
 
Grazie, ragazzi! Due giovanissimi volontari per il Banco Alimentare 
 
 
“Per chi viene al Meeting per la prima volta, l’emozione dominante è lo stupore – ha detto Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione aprendo i lavori del convegno dedicato al volontariato – il miracolo dei volontari del Meeting non è solo ciò che si vede, bensì ciò che non si vede; il lavoro fatto dietro le quinte, specie in questo 2011, che è appunto l’anno del volontariato, ci rende consapevoli di quanto l’opera caritativa sia importante”.
  
Sposiamo quanto affermato da Fontolan per ringraziare il nostro piccolo (rispetto però ai 4.000 del Meeting) esercito agguerrito di volontari che hanno risposto alla richiesta lanciata dal nostro sito, consentendoci di rendere più ampia e incisiva la presenza di Banco Alimentare alla kermesse riminese. 
 
Due per tutti. In particolare il nostro grazie va ad Agnese e Riccardo, volontari junior di soli 15 e 13 anni che con insoliti (per i giovani della loro età) entusiasmo, serietà e dedizione ci hanno donato il loro tempo sottraendolo alle molte offerte di gioco e svago che il Meeting proponeva quest’anno ai giovani.
 
Grazie da tutti noi a Agnese e Riccardo, dunque, per la grande mano che ci avete dato e, soprattutto, per l’energia e la speranza che ci avete trasmesso partecipando così sinceramente. Siete stati il dono più bello.