Niente pesca miracolosa, solo tanta buona volontà

Insieme a Eurofishmarket: niente pesca miracolosa, solo tanta buona volontà per recuperare pesce ancora più “buono”

Sette domande a Giulio Tepedino (nella foto in basso), amministratore insieme alla sorella Valentina di Eurofishmarket Srl - leader nella consulenza per il settore ittico in Italia - che ha deciso di dare una mano a Banco Alimentare per incrementare il recupero di eccedenze di pesce fresco e congelato, un alimento prezioso per l’apporto nutrizionale specifico.

  1. Come è avvenuto l’incontro con Banco Alimentare? Conoscevate già la sua mission?

“Ho conosciuto la bella realtà del Banco Alimentare, circa 15 anni fa, negli anni dell’università a Milano quando con diversi amici eravamo tra i volontari che partecipavano alla colletta alimentare che si tiene a livello nazionale una volta l’anno. Tutt’ora aderisco volentieri alla giornata nazionale della colletta alimentare nella città di Bologna dove vivo attualmente”.

  1. Cosa vi ha colpiti e vi ha portati a mettervi al servizio di chi aiuta i poveri a fianco di Banco Alimentare?

“La realtà del Banco alimentare ci ha affascinato per la gratuità del gesto, voluta e gestita da volontari e per l’importanza della stessa data l’esigenza sempre più emergente ed attuale di un numero sempre maggiore di persone, famiglie che non riescono molto spesso neanche a provvedere ad un pasto giornaliero.
Come allora, anche adesso, con il mio socio e sorella Valentina, mossi dal desiderio di donare a chi ha più bisogno ed in difficoltà, abbiamo pensato a quanto ci fosse ancora da fare nel settore ittico in cui operiamo da oltre 10 anni.
Come Eurofishmarket, inoltre, ci è piaciuta molto anche l’idea del recupero delle eccedenze alimentari con il duplice obiettivo di poter dare un sostegno reale ai più bisognosi e di contribuire a ridurre lo spreco alimentare “.

  1. Quale l’obiettivo di questa collaborazione e come si declina?

“L’obiettivo di questa collaborazione è quello di promuovere il recupero e la distribuzione di eccedenze alimentari anche nel settore ittico e di destinare le stesse a fini di solidarietà sociale. La collaborazione con il Banco alimentare nasce proprio con l’intento di promuovere azioni, anche con le istituzioni pubbliche, utili a sostenere il recupero e la distribuzione di eccedenze alimentari (in particolare di origine animale e derivati) lungo tutta la filiera ittica e agroalimentare in generale con la quale Eurofishmarket collabora, favorendo inoltre la formazione degli addetti al recupero”.

  1. I prodotti ittici – freschi-congelati – sono una risorsa preziosa per le strutture caritative che offrono pasti gratuiti a chi è povero. Pensa che il loro recupero e preparazione sia particolarmente critico? Perché?

“Per quanto riguarda i prodotti ittici freschi è sicuramente più difficoltosa la gestione degli stessi per un adeguato mantenimento della catena del freddo e la logistica per lo stoccaggio ed i vari trasferimenti. Non è impossibile ma occorre sicuramente una buona organizzazione tra le strutture del Banco presenti a livello nazionale e le aziende donatrici per permettere in tempi brevi ed in condizioni adeguate il trasferimento dei prodotti freschi da un deposito all’altro. Questo vale anche per i prodotti ittici sequestrati dai diversi nostri organi di controllo presenti a livello nazionale, ovviamente sotto sequestro non per ragioni legate a problematiche igienico sanitarie e quindi idonei al consumo umano, e che altrimenti sarebbero destinati al macero.  Per il prodotto ittico congelato o trasformato vediamo invece più possibilità in quanto è sicuramente più facile lo stoccaggio dello stesso e quindi anche la relativa organizzazione logistica. Per quanto riguarda la preparazione occorre innanzi tutto capire lo stato del prodotto al momento dell’arrivo nei magazzini di smistamento o nelle cucine delle mense fornite dal Banco, in quanto un prodotto ittico intero, rispetto ad un filetto piuttosto che un “ready to cook”, richiede sicuramente maggiore padronanza delle tecniche di sfilettamento e pulizia del pesce altrimenti si rischia di gettare via più prodotto di quanto necessario”.

  1. Secondo lei Le istituzioni e autorità del settore ittico sono sensibili al tema del recupero per finalità sociali?

“Si, per fortuna c’è sempre più sensibiltà nei confronti di questo tema anche da parte delle istituzioni e autorità del nostro settore. Basti pensare, per esempio, al numero crescente di Stati Membri che si sono attivati con iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sullo spreco alimentare e sulle modalità per ridurlo o al fatto che il Parlamento, attraverso la risoluzione 2011/175 (INI) del 19 gennaio 2012, ha proposto una nuova strategia dei 28 Stati Membri per ripensare il tema degli sprechi alimentari. O all’ulteriore impegno del governo italiano sul tema degli sprechi alimentari con la recente Legge del 19 agosto 2016, n. 166 Dal 2014 ormai, la SIMeVeP, la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, ha deciso di impegnarsi nel rappresentare la complessa professionalità dei medici veterinari di sanità pubblica e l’importanza del loro ruolo nell’affiancamento delle aziende per la lotta contro lo spreco. Ma mi vengono in mente anche i progetti come “Pappafish” e “Dalla Rete al Piatto” sostenuti dal MIPAAF e dedicati a portare il pesce fresco a filiera corta nelle mense scolastiche ed ospedaliere e che hanno inoltre contribuito a diminuire drasticamente gli “avanzi” e dunque gli sprechi incentivando inoltre lo sviluppo di imprese che, dalla sola produzione, sono passate anche alla lavorazione e trasformazione dei prodotti ittici, riuscendo dunque a fare crescere il margine ed aumentare l’occupazione in questo settore.
Ovviamente può e deve essere fatto sempre di più!”

  1. Cosa indicherà che l’obiettivo che ha portato a questa collaborazione sarà stato raggiunto?

“Il nostro principale obbiettivo è quello di riuscire ad informare, sensibilizzare e formare tutti i nostri clienti e contatti nel settore ittico al fine di creare, grazie all’esempio del Banco Alimentare, una coscienza per una corretta gestione dello spreco. Attraverso tutti i nostri servizi e strumenti di comunicazione promuoveremo i modelli positivi ossia le aziende che decideranno di impegnarsi in tal senso. Noi porteremo la loro testimonianza. Dunque il successo di questa collaborazione sarà misurato e misurabile dalle risposte concrete delle aziende che aderiranno all’iniziativa e dalla qualità dei risultati prodotti i termini di volumi e qualità di alimenti donati”.

  1. La responsabilità sociale è un valore aggiunto in genere e per la vostra attività?

“Certamente, perché è il valore aggiunto per eccellenza qualsiasi essa sia. Fare impresa oggi è sicuramente molto complicato e sembra che ci sia sempre meno tempo da dedicare ad attività extra lavorative o remunerative ma, secondo noi, l’attenzione a temi sociali come questo, non può che arricchire il sitema imprenditoriale in cui viviamo, rendendo l’impresa più umana e attenta ai problemi della società. Eurofishmarket, non produce o distribuisce alimenti ma può sicuramente dare il suo piccolo contributo per informare, formare ed educare le imprese del suo settore a porre maggiore attenzione a questa problematica così attuale”.