«Oh! Tino! » Il segnale per “salvare” frutta e verdura

LOMBARDIA. Le cassette di pomodori, zucchine, prugne, cachi e broccoli ... si accumulano una sopra l'altra sui carrelli dietro al muletto. In meno di due ore sono diventate così tante che il camion dal magazzino centrale di Muggiò, oggi, sarà costretto a fare un viaggio supplementare.
Tino, primo volontario del Banco Alimentare della Lombardia di stanza all'Ortomercato di Milano, scoda tra i corridoi alla guida del muletto accompagnato dagli altri volontari. Al suo passaggio, i grossisti urlano: «Oh! Tino!» segnalando la loro disponibilità a donare una o più casse di prodotti invenduti. E' il segnale. Altre casse di fagiolini, mele e pere ancora buoni per il consumo stanno per prendere la via delle Strutture Caritative convenzionate col Banco Alimentare della Lombardia, evitando così di finire inutilmente in discarica.

«Già dalle 9 del mattino, quando le contrattazioni tra grossisti e acquirenti sono chiuse, i "nostri" si tuffano sulle cassette invendute - scherza Marco Magnelli, direttore del Banco Alimentare della Lombardia -. Il “bottino” cresce tutti i giorni grazie anche all’opera di sensibilizzazione del nostro staff, che in gruppi di 3/4 volontari, si alternano nell’arco della settimana affiancando Tino».
Questi sono prevalentemente ex impiegati o dirigenti in pensione, bancari, artigiani, industriali che hanno deciso di offrire al Banco Alimentare una parte del loro tempo per raggiungere lo scopo di una nobile causa.