Raddoppiati i pacchi cibo. «E’ un aiuto indispensabile»
Fonte: Sandro Franceschetti – Il Resto del Carlino ed. Pesaro
I POVERI VERI, quelli che non hanno neanche da mangiare, sono purtroppo in costante aumento anche nella media Valcesano. Il dato emerge in modo inequivocabilmente drammatico dal rapporto presentato ai parroci di Mondavio, Piagge, San Giorgio di Pesaro, Orciano, Montebello, Barchi e San Michele al Fiume dal diacono Fiorello Ciaramicoli, coordinatore del centro di ascolto della Caritas interparrocchiale «Giovanni Paolo II». «L’ultimo anno ci ha visti costantemente in prima linea a cercare di “dare una mano” alle famiglie che purtroppo si trovano in crescente difficoltà - sottolinea Ciaramicoli -. Lo abbiamo fatto con continuità e grande impegno, anche se il compito non è facile e lo sconforto a volte è in agguato. Rispetto al 2009 abbiamo dovuto distribuire un numero doppio di “pacchi cibo", esattamente 434. E una cosa è certa: in questo momento di terribile difficoltà il “pacco cibo” è un aiuto indispensabile all’economia di tante famiglie». Famiglie, tiene a precisare il responsabile della Caritas, che per la metà, e questo è forse l'elemento nuovo di maggior preoccupazione, sono italiane: «Nel 2010 ci siamo occupati di quarantuno nuclei familiari, quasi tutti in emergenza economico-lavorativa, Ventuno di extracomunitari, prevalentemente marocchini, e venti di italiani, per un totale di l60 persone», Numeri tutt’altro che trascurabili se si considera che la popolazione delle sette parrocchie coinvolte arriva si e no a 9mila anime. Significa che quasi due persone su cento riescono a mangiare solo grazie all’aiuto della Caritas e se si considera che ancora tanta gente, per pudore, si rifiuta di chiedere aiuto è facile stimare che la percentuale di “disperati" è ancora maggiore, tanto da far diventare indispensabile il lavoro di questi volontari cattolici, «Per i "pacchi cibo" - termina Fiorello Ciaramicoli - attingiamo al Banco Alimentare con il prezioso supporto della parrocchia di San Michele al Fiume che ci fornisce pulmino e autista; inoltre interveniamo con fondi nostri (nel solo 2010 quasi 5mila euro, ndr) e possiamo contare sul “cestino solidale" presente nella chiesa di Orciano, dove ogni giorno persone generose lasciano confezioni di alimenti a media e lunga conservazione. Altri contributi ci arrivano dalle parrocchie e da un numero crescente di cittadini che hanno imparato a conoscere e ad apprezzare l’attività del nostro centro, che si occupa anche di distribuire abiti usati e spesso interviene per pagare le bollette dell’acqua e della luce»,