Recupero sociale degli sprechi di cibo: patto Finmeccanica-Banco Alimentare

 

Buone pratiche per ridurre gli sprechi alimentari: anche Finmeccanica è in campo. Alessandro Pansa, amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica e Marco Lucchini, Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare Onlus, hanno infatti siglato un accordo quadro di collaborazione per il recupero delle eccedenze alimentari nelle mense delle società del Gruppo Finmeccanica, al fine di destinarle a enti caritativi.
Questa iniziativa contro gli sprechi alimentari è un esempio concreto di responsabilità d`impresa: una forma di spending review sociale, ottenuta applicando una buona prassi nel processo di gestione delle mense, senza alcun aggravio economico, mentre i beneficiari ricevono una donazione in natura che, oltre a rispondere a valori di solidarietà, ha anche un significativo valore economico.

In applicazione della legge 155/2003 (una norma cosiddetta "del buon Samaritano"), nel giro di 24 ore il cibo cotto o fresco non consumato nelle mense aziendali, viene confezionato, etichettato, sottoposto ad abbattimento di temperatura e conservato, per essere poi prelevato e portato a destinazione dai volontari del Banco Alimentare, attraverso il programma "Siticibo".
Le eccedenze alimentari delle mense Finmeccanica vengono destinate a strutture
caritative vicine ai siti produttivi coinvolti, valorizzando così il rapporto sociale con il territorio e la collettività.
Le mense già coinvolte nel programma, attivato a partire da marzo, sono 14: Finmeccanica Monte Grappa a Roma, AgustaWestland a Cascina Costa (Varese), Lonate Pozzolo (Varese), Anagni (Frosinone) e Frosinone, Selex ES a Roma Laurentina, Roma Tiburtina e Campi Bisenzio (Fienze), Telespazio, Thales Alenia Space e Mbda a Roma, Ansaldo Energia a Genova, Oto Melara a La Spezia e Wass a Livorno.
Sette sono invece le mense che saranno coinvolte entro il mese di novembre: Alenia Aermacchi di Foggia, Venegono (Varese), Caselle sud e Caselle nord (Torino), AgustaWestland a Brindisi, Ansaldo Breda a Pistoia e Selex Es a Genova. Entro fine anno saranno coinvolte altre due mense, Agusta Westland di Sesto Calende e Vergiate (entrambe in provincia di Varese), fino a raggiungere un totale di 23 strutture.
Saranno circa 30 gli enti caritativi che beneficeranno delle eccedenze provenienti dalle mense Finmeccanica.
La holding pubblicherà nel proprio Bilancio di Sostenibilità 2013 i primi dati numerici, certificati dal Banco Alimentare, relativamente alle porzioni distribuite.

Banco Alimentare ha una storia di oltre vent'anni sul versante sociale: dal 1989 recupera le eccedenze di produzione della filiera agroalimentare e, attraverso la propria rete di 21 organizzazioni diffuse sul territorio nazionale, le ridistribuisce gratuitamente a circa 9mila strutture caritative, che offrono aiuti alimentari ad oltre 1,8 milioni di poveri ed emarginati in tutta Italia.

Secondo gli ultimi dati rilevati dalla Onlus a gennaio 2013 in Italia sono circa 4 milioni le persone in povertà alimentare, di cui il 10% sono bambini fino a cinque anni di età e il 13% sono anziani oltre i 65 anni di età.
Un'emergenza che è andata crescendo negli ultimi anni per effetto della recessione e che le principali organizzazioni caritative hanno affrontato creando una rete di circa 15.000 strutture periferiche - tra mense e centri di distribuzione - diffuse capillarmente su tutto il territorio italiano e impegnate quotidianamente a distribuire il cibo donato o recuperato dalle eccedenze della filiera agroalimentare.
La Rete Banco Alimentare - per la quale lavorano circa 1700 volontari - recupera e ridistribuisce alimenti ancora ottimi e non scaduti che sarebbero destinati alla distruzione: salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano ricchezza per chi ha troppo poco.
Nel 2012 sono state recuperate 61.552 tonnellate di eccedenze alimentari e 659.817 piatti pronti di cibo cotto, provenienti dal sistema della ristorazione organizzata.

Fonte: Il Denaro Quotidiano (19/11/13)