Siticibo. Gli avanzi valgono oro, cibo recuperato grazie a 85 volontari


Una montagna di cibo viene sprecata ogni giorno: ne buttiamo nella spazzatura 115 chili a testa all'anno. Un terzo degli alimenti commestibili (1,3 milioni di tonnellate) fanno questa fine. Nelle scuole cittadine 140 tonnellate finiscono in pattumiera: in tre settimane. Ma oltre 1 milione di porzioni di cibo sono state salvate dallo spreco dai volontari milanesi di Siticibo, che ogni mattina alle 7,30 partono da viale Jenner alla volta delle mense aziendali che consegnano gli eccessi alimentari, distribuiti subito ad associazioni non profit e mense caritatevoli.

Ogni giorno 3 furgoni ritirano 900 pasti. Sono cibi cucinati il giorno prima e portati a centri che ospitano ragazzi disabili, comunità per minori disagiati, bambini che vivono in case protette, rifugi per donne maltrattate, centri di recupero per tossicodipendenti, frati che nutrono homeless. Nel pomeriggio 7 furgoni (4 in più, messi a disposizione con autisti dagli spedizionieri TNT) fanno il giro delle mense scolastiche e ritirano 700 chili di frutta e 300 di pane. La raccolta dei pasti avviene in 26 mense aziendali e quella del pane e della frutta in 96 mense scolastiche.

«La frutta che arriva dalle scuole è dura. Noi la ritiriamo, la consegniamo e quando è matura qualcuno la mangerà. I cibi cotti sono di ottima qualità», racconta Franco Di Bella, che ha 52 anni e ogni giorno guida per 130 chilometri tra Milano e l'hinterland. Con lui, che coordina gli 85 volontari (casalinghe, pensionati, dirigenti, artigiani, disoccupati), siamo andati a ritirare e consegnare pranzi. Di Bella ogni giorno fa «turnare» 14 volontari di Siticibo, programma del Banco Alimentare della Lombardia, nato proprio a Milano: è la prima sperimentazione della «Legge del buon samaritano», che consente il recupero e la redistribuzione di alimenti freschi e cibo cotto alle onlus che hanno come attività l'aiuto alimentare per fini di solidarietà sociale. E buoni samaritani i milanesi lo sono davvero perché se a Milano sono state raccolte oltre 1 milione di porzioni di cibo (dal 2003, quando la legge fu approvata), in tutta Italia il totale ammonta a 1 milione e 400 mila.

Come funziona il giro tipo di un volontario? Alle 7,30 sale sul furgone, dalla sede di via Legnone, angolo viale Jenner. Alle 8,30 arriva a San Donato, dove in sequenza, visita tre mense del gruppo Eni: ritira 70 pasti nella prima mensa, 82 nella seconda, 192 più un grosso sacco di pane nella terza. Risotto giallo, piselli con patate, nasello, finocchi, tofu: c'è un po‘ di tutto. Alle 9,45 un‘azienda farmaceutica, la Boehringer-lngelheim, dà 30 pasti. Poi è il momento delle prime consegne, tutte nella zona di via dei Missaglia: alle 10,05 i ragazzi dell’associazione L’impronta (onlus che lavora con i disabili), scaricano i vassoi. Al CAF, Centro di aiuto al bambino e alla famiglia in crisi, è la cuoca a ricevere il cibo e anche alla comunità Oklahoma, che ospita minori stranieri non accompagnati, è il cuoco, un omone in t-shirt, che ritira le vettovaglie. Racconta: «I ragazzi qui hanno abitudini alimentari diverse dalle nostre: sono 24, di sei etnie. Tanti piatti non li conoscono: la paella, per esempio, la prima volta che l'hanno vista l'hanno lasciata lì: adesso invece quando arriva sono contentissimi».
Il furgone, rapidamente come si è riempito, si svuota. Sono le 10,40 e il giro continua: alla Nestlé per un ritiro e poi altre tre consegne: la comunità Giambellino, la Fondazione Don Gnocchi, le suore Missionarie della carità. Mentre il furgone guidato da Di Bella conclude il giro mattutino, altri volontari con due mezzi più piccoli (uno dei quali, a benzina, paga 5 euro per entrare in Area C), girano per altre mense aziendali, dalla Edison alla Pirelli Bicocca, dalla Bayer alla 3M, dalla Henkel a BNL, dalla Siemens alla Zambon, dalla Mondadori alla Sanofi Aventis. L'elenco è lungo. Ma quello che serve, lo dice chiaro e tondo Di Bella: «Con i furgoni e i volontari ce la facciamo. Servono aziende, serve più cibo».

Fonte: Anna Tagliacarne – Corriere della Sera ed. Lombardia Milano (22/04/2012)