Siticibo. Legge del Buon Samaritano, un primato italiano nel mondo


E’ soprannominata la “legge del Buon Samaritano” e disciplina il recupero e la redistribuzione di alimenti freschi e cibo cotto da parte di Onlus che hanno come attività l’aiuto alimentare per fini di solidarietà sociale. In Italia è in vigore dal 2003 e i suoi promotori in Italia sono stati Cecilia Canepa e la Fondazione Banco Alimentare-ONLUS. Mario Ciaccia, già magistrato e capo di gabinetto del ministro Urbani, e Cesare Mirabelli, ex presidente della Corte Costituzionale, sono i due giurisperiti che si sono fatti carico della stesura del disegno di legge destinato a produrre un cambiamento rivoluzionario nel nostro Paese.
 
Nel settembre 2000 i promotori si mettono all'opera e in 18 mesi presentano il disegno di legge. L'11 giugno 2003 il testo è definitivamente approvato dal Senato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La legge entra in vigore a partire dal luglio dello stesso anno. La legge del Buon Samaritano permette a tutte le ONLUS che operano con fini di solidarietà sociale di recuperare gli alimenti ad alta deperibilità rimasti invenduti nel circuito della ristorazione organizzata (mense aziendali, scolastiche, etc) e della grande distribuzione (ad esempio supermercati) e di distribuirli ai bisognosi. La logica della legge è quella di incoraggiare e facilitare il recupero di cibo e prodotti alimentari ancora perfettamente commestibili, il cui unico svantaggio è quello di avere perso valore commerciale e di essere quindi esclusi dal mercato tradizionale. Allo stesso tempo essa vuole promuovere l'autoresponsabilizzazione dei soggetti che decidono di farsi coinvolgere nell'attività di recupero, con la consapevolezza dell'elevata deperibilità del cibo ritirato e della delicatezza dei rapporti con i destinatari ultimi della filiera: soggetti spesso indeboliti e dalla salute precaria.
 
La particolarità è che l’unica legge italiana che ha un solo articolo: “Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti”.

IlSussidiario.net ha parlato con Marco Lucchini, Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare Onlus che da 22 anni lotta contro il problema dell’indigenza alimentare. “C'è bisogno che la legge attuale si diffonda sempre di più, per questo lancio un appello a tutte le società di ristorazione collettiva e alle catene dei supermercati che ancora non ne usufruiscono di contattarci. In un momento così grave dove la povertà si tocca con mano occorre che qualsiasi tentativo di aiuto non vada sprecato”. Marco Lucchini aggiunge: “Dal 2003 a oggi, solo la Fondazione Banco Alimentare ONLUS con il programma Siticibo ha recuperato un milione e 300mila porzioni di cibo cucinato; 576mila chili di frutta e 540mila chili di pane. Non solo: Siticibo ha creato una rete di 234 mense ed esercizi commerciali donatori. Tutto questo cibo viene distribuito in 126 strutture caritative che lo danno ai più bisognosi”.