Spreco alimentare. Intervista di Marco Lucchini a ilSussidiario.net


In questo ultimo periodo, complice una nuova coscienza ecologica generale, si parla sempre più di "spreco alimentare" e non solo. La cosa che balza immediatamente agli occhi è l'enormità dei numeri, una quantità di cibo che potrebbe essere salvata dalla pattumiera per sfamare, potenzialmente, tante persone quanto la quasi totalità degli abitanti della Spagna.
 
L'esperienza ci insegna che è molto difficile quantificare in modo chiaro, netto e assoluto questo spreco, soprattutto se non supportato da una ricerca scientifica fatta da professionisti, e questo ci porta a fare  paragoni con quanto fa ognuno di noi a casa propria, davanti ai fornelli e alla tavola, ovvero se il cibo viene buttato, se non consumato, oppure servito il giorno dopo piuttosto che reinventato in ricette nuove, dando libero sfogo alla propria fantasia.

Di seguito l'inizio dell'articolo che contiene l'intervista al direttore generale Marco Lucchini che potrete leggere integralmente sul sito de ilSussidiario.net utilizzando il link a piè pagina

"Ci sono dati quasi inquietanti sullo spreco alimentare durante la settimana che va da Natale a Capodanno. Secondo la Cia (Confederazione italiana degli agricoltori), dalla vigilia di Natale a Capodanno sono finite nel cassonetto delle immondizie 440mila tonnellate di cibo, dal piatto al pattumiera. Il controvalore di questo cibo sprecato, sempre secondo la Cia, è stato di 1,32 miliardi di euro. I dati dell'associazione sembrano dettagliati: sono stati sprecati il 42 per cento in uova, latte, carni: il 22 percento in pane; il 19 per cento in frutta e verdura; il 4 percento in pasta e il 3 percento in dolci. Il fatto è ancora più inquietante se si pensa che stiamo vivendo in una situazione di crisi che è definita drammatica e che, in generale, c'è un trend negativo dei consumi. E se si tiene anche presente che in Europa ci sono circa 80 milioni di persone sulla soglia della povertà. Marco Lucchini, direttore generale della Fonazione Banco Alimentare Onlus, ha fatto della lotta contro lo spreco del cibo una ragione di vita. Il Banco è nato proprio dall'intuizione di recuperare cibo, che la grande impresa agroalimentare e la grande distribuzione doveva, per ragioni di normativa amministrativa, distruggere. [...]

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