TARIFFE POSTALI / Il Governo dice sì alle agevolazioni
di Ettore Colombo (Vita.it)
L’emendamento Pugliese (Pdl) e Bobba (Pd) è stato recepito dal ministero dell’Economia
E’ quasi fatta, per i rimborsi sulle tariffe postali agevolate, almeno per quanto riguarda il non profit. L’emendamento Pugliese (Pdl) e Bobba (Pd) presentato e approvato ieri in commissione Finanze (VI) e Attività Produttive (X) è stato formalmente recepito dal ministero dell’Economia e dunque dal governo.
La copertura dei 30 milioni è data dalle maggiori entrate derivanti dalla chiusura agevolata delle liti tra concessionari della riscossione e fisco, inoltre è da notare come l’emendamento indirizza il beneficio ai soli giornali editi da associazioni e organizzazioni senza fini di lucro, escludendo esplicitamente i giornali di partito e la pubblicazione degli organi professionali o dei sindacati, mentre le agevolazioni non dovranno essere superiore al 50% della tariffa ordinaria. Questa mattina, dunque, alla Camera, rispondendo all’interpellanza urgente (primo firmatario l’on. Gabriele Toccafondi, più altri 40 parlamentari del Pdl e della Lega) sulla questione, il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti ha fornito l’avallo, da parte del governo, al testo. Merito, bisogna riconoscerlo, della tigna e della costanza con cui l’onorevole Toccafondi ha preso a cuore la questione, investendo del problema sia il ministro dell’Economia (Tremonti) che il governo (Bonaiuti). Ora l’emendamento dovrà affrontare l’esame della commissione Bilancio (di cui è membro proprio Toccafondi), ma proprio l’onorevole scommette sul fatto che difficilmente il governo smentirà se stesso, dopo la risposta positiva fornita da Giorgetti alla sua interrogazione. Infine, a partire da martedì prossimo, l’intero dl incentivi (40/2010) passerà all’esame dell’aula per la votazione finale su tutto il decreto legge, forse anche con la richiesta di fiducia del governo. Restano in piedi due altri, non piccoli, problemi, però: se anche la stampa diocesana possa rientrare nel provvedimento (allo stato sembra di no) e la cifra della copertura, molto esigua (30 milioni), ma non si esclude che, tra l’esame in commissione Bilancio e l’aula, si possano apporre altre migliorie.
Passiamo ora a un esame più approfondito dell’interrogazione di Toccafondi e altri e della risposta del sottosegretario Giorgetti, che si è tenuta questa mattina alla Camera.
Nell’interrogazione di Toccafondi e altri 40 deputati del Pdl, ricordato che il ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Economia sono stati costretti a emanare in data 30 marzo 2010 il decreto interministeriale che ha sospeso i rimborsi per le tariffe postali agevolate a Poste italiane,
“fatta salva la possibilità di destinare eventuali risorse aggiuntive (individuate dal ministero dell'economia e delle finanze o dal dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri) alla copertura delle agevolazioni sulle tariffe postali nell'anno in corso”, “tenuto conto che, a causa del forte impatto economico sul sistema editoriale italiano derivante dalla sospensione di tali agevolazioni, al fine di scongiurare eventuali effetti negativi in termini occupazionali ed aziendali e tutelare il pluralismo dell'informazione, il ministero dello Sviluppo economico ha comunicato di avere manifestato la propria disponibilità ad individuare una soluzione al problema delle tariffe postali agevolate nel corso dell'incontro tenutosi l'8 aprile 2010 tra il Governo, tutte le associazioni degli editori di quotidiani, periodici e libri, la concessionaria del servizio postale universale, nonché la Federazione nazionale della stampa italiana”, nel senso della “urgente necessità di promuovere un accordo quadro fra editori e Poste italiane spa”, l’interrogazione sottolinea con forza come “le maggiori conseguenze saranno subite in particolare dalle piccole associazioni, il no profit e la stampa cattolica e diocesana, che, dal 1o aprile fino a dicembre 2010, rischiano di sospendere le pubblicazioni e chiudere”, e dunque chiede al Governo “se sia intenzione del Governo adottare un nuovo regolamento in merito alle tariffe agevolate per spedizioni, limitando la platea dei destinatari, così salvaguardando le finalità dello strumento”.
Giorgetti, nella sua risposta orale all’interrogazione scritta, prima ricorda che le tariffe postali agevolate sono previste a favore di imprese editrici di quotidiani e periodici (5100 aziende editrici, 2900 editori profit e non profit che inviano pacchi) che non superino il 45% di spazio fisico dedicato alla pubblicità, onlus (di cui non profit religiosi 1400, non profit laici 3400), associazioni le cui pubblicazioni periodiche abbiano avuto riconosciuto il carattere politico dai gruppi parlamentari di riferimento, sindacati, associazioni professionali di categoria, associazioni d’arma e combattentistiche. Nel 2008, rende noto Giorgetti, le integrazioni a carico dello Stato risultano pari a 273,84 milioni di euro, sottolineando come “la frammentazione e la vastità della platea degli aventi titolo rappresenta notevole fattore di criticità per il sistema dei controlli posti in essere da Poste” e come dal “monitoraggio dell’andamento delle agevolazioni praticate da Poste negli ultimi sei anni gli stanziamenti non hanno mai coperto le compensazioni dovute” mentre permane la mancata restituzione a Poste dei fondi 2009 pari a 241 milioni di euro. “Poiché nel 2010 sarebbero stati disponibili risorse non superiori ai 50 milioni di euro”, il governo è stato costretto ad emanare il decreto interministeriale del 30 marzo 2010, che comunque fa salve la possibilità di destinare eventuali risorse aggiuntive alla copertura delle agevolazioni sulle tariffe postali per il 2010. Giorgetti ricorda come il governo si sia posto il problema e abbiamo organizzato un incontro generale l’8 aprile con tutti i soggetti interessati per arrivare a un accordo quadro e diversi tavoli tecnici, attualmente in corso di svolgimento presso la Presidenza del Consiglio, Dipartimento dell’Editoria, trattativa ancora in corso. Infine, la notizia: il governo approva l’emendamento Pugliese. Pare fatta. Nella risposta finale, infatti, Toccafondi si dichiara “soddisfatto” della risposta del governo e ricorda l’appello lanciato da Vita sull’abolizione delle tariffe postali agevolate, appello che in poche settimane ha raggiunto 15 mila firme, e l’importante e delicato momento attuale in cui giornali come Vita e gli organi di tutte le associazioni stanno facendo la campagna per uno strumento vitale come il 5xmille. “Il governo ha compreso il momento difficile che questo settore sta attraversando e, appoggiando l’emendamento Pugliese, cerca una soluzione tampone improcrastinabile, almeno per il non profit”. Che dire? Speriamo che stavolta vada tutto bene.Si va verso uno "sconto" del 50%
di Ettore Colombo (Vita.it)
Il provvedimento voluto da Bonaiuti prevede che dagli attuali 0,28 euro si passi a 0,14 a collo
Con un emendamento presentato ieri dall’onorevole Marco Pugliese (Pdl) e Luigi Bobba (Pd) al ‘dl incentivi’ attualmente in discussione alla Camera dei Deputati si è finalmente aperta una strada che mira alla salvaguardia dei giornali e periodici editi da associazioni prive di fine di lucro e non profit in merito alla eliminazione delle tariffe postali agevolate varate dal governo lo scorso 31 marzo.
Grazie a un input arrivato direttamente dal Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio, e dunque direttamente dal sottosegretario che ne ricopre la delega, Paolo Bonaiuti, il governo sembra aprirsi a una soluzione positiva, in merito all’eliminazione delle tariffe postali agevolate per il mondo del non profit. Forte e assiduo è stato l’interessamento e il lavoro di pressione sul governo esercitato da molti parlamentari della maggioranza (Gabriele Toccafondi in testa) e dell’opposizione (Gigi Bobba), che hanno ottenuto, in attesa di un riordino complessivo del settore, almeno la salvaguardia di questo settore vitale e importante dalla mannaia dei costi di abbonamento delle tariffe postali.
L’emendamento però, allo stato riguarda solo le associazioni definite “senza fini di lucro”. Il testo prevede un’agevolazione massima del 50% della tariffa ordinaria applicata da poste (che è di 0,28 euro per singolo invio sino a 200 grammi, quindi l’agevolazione sarebbe pari a 0,14 euro) oltre naturalmente a dover rispettare il limite massimo di spesa indicato (30 milioni di euro). L’emendamento Pugliese-Bobba è il numero 2.sexies del comma 2 del decreto incentivi (dl 3350, di conversione del decreto legge 40/2010 su incentivi, frodi fiscali e riscossione, attualmente all’esame delle commissioni VI (Finanze) e X (Attività produttive) è stato approvato stamane dalle due commissioni ma deve ancora passare l’esame di merito di altre commissioni competenti, a partire da quella (cruciale) del Bilancio e altre, come le Comunicazioni. Superato l’esame delle commissioni, passerà al vaglio dell’aula, andrà al Senato e, ove venissero apportate altre modifiche, tornerà alla Camera. Un iter ancora lungo, quindi, ma un primo e positivo segnale, per tutti noi.
Infine, una notazione di colore. Nell’interpellanza con risposta urgente che domani l’on Toccafondi terrà alla Camera proprio sul tema dell’abbattimento delle tariffe postali, verrà citata anche VITA, come esempio migliore di quanto serve ed è utile il lavoro di scavo e di approfondimento giornalistico da parte del mondo non profit.
Nuova interpellanza di 143 senatori
da Vita.it
I parlamentari chiedono che le tariffe agevolati siano mantenute almeno sino a fine annoIl Governo proroghi "almeno fino al 31dicembre 2010" le tariffe postali agevolate per giungere ad "una definitiva riforma di settore al fine di risolvere un capitolo altrimenti angosciante. Molte imprese editoriali stanno chiudendo". Lo chiedono 143 senatrici e senatori di tutti i gruppi parlamentari in un'interpellanza urgente al presidente del Consiglio e ai ministeri competenti, a prima firma di Vincenzo Vita (Pd) seguita da Alessio Butti (Pdl), Francesco Mura (Lega), Fabio Giambrone (Idv) e Giampiero D'Alia (Udc) e tutta la presidenza del gruppo Pd.
"L'emanazione e l'insolita pubblicazione immediata del
provvedimento - scrivono - ha privato nel volgere di un giorno moltissime aziende editoriali di agevolazioni dai più ritenute fondamentali per la loro sopravvivenza, e senza alcuna comunicazione alle competenti commissioni parlamentari. La sospensione delle tariffe postali agevolate coinvolge infatti circa 8000 testate, che subiscono un insostenibile aggravio economico con pesanti ed ulteriori difficoltà per un settore che sta attraversando la difficile congiuntura a tutti ben nota. Le maggiori conseguenze saranno subite in particolare dalle piccole associazioni, dalle Onlus e dalla stampa locale, e molte delle quali hanno già annunciato la sospensione delle rispettive pubblicazioni".
"Il governo deve chiarire - concludono i senatori di maggioranza e opposizione - se abbia valutato le gravi ricadute economiche e occupazionali del decreto ministeriale 30 marzo 2010 sul comparto dell'editoria, già sottoposta agli effetti di una forte crisi caratterizzata da un notevole calo di fatturati e volumi e quali iniziative intenda adottare per salvaguardare una indispensabile forma di sostegno indiretto all'editoria, soprattutto per i piccoli e medi editori che nella spedizione in abbonamento postale trovano l'unica e insostituibile forma di diffusione al pubblico delle proprie testate".
"Per questo - concludono - sarebbe opportuno prorogare, almeno fino al 31 dicembre 2010, le tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali auspicando un ddl di riforma dell'editoria, più volte e variamente sollecitato dal Parlamento nel corso delle scorse settimane".
J’ACCUSE - Il silenzio dei politici sulle tariffe costa 16 milioni ai poveri
di Giuseppe Frangi (IlSussidiario.net)
Sarebbe interessante capire quanto incida nell’utile record realizzato da Poste Italiane nel 2009 (904 milioni di euro) la grande massa di comunicazioni che le associazioni non profit hanno spedito per cercare sostenitori e fondi.
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Interpellanza: il governo latita
di Ettore Colombo (Vita.it)
La risposta a Bobba e Lupi: burocratica e senza alcuna novità sostanziale
Un buco nell’acqua. O, meglio, una non risposta con diversi tratti di sottovalutazione del problema. (...)Per leggere tutto l'articolo clicca QUI
PER LE RACCOLTE FONDI UN "KO" POSTALE
di Elio Silva (da IlSole24 ORE)
Oltre 65 milioni di maggiori oneri azzoppano le campagne in fase di lancio.
Un francobollo di 65 milioni di euro manda al tappeto gli enti no profit. A tanto ammonta, infatti, il maggior costo postale che le organizzazioni dovranno sostenere nel 2010 per le comunicazioni e le richieste ai donatori, se non interverranno novità dopo la sospensione delle tariffe agevolate. (...)
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TARIFFE POSTALI / Il Governo se ne lava le mani
di Riccardo Bagnato (da Vita.it)