Testimonianze

Abbiamo ricevuto centinaia di testimonianze coinvolgenti, toccanti, divertenti, entusiasmanti, vere. E' impossibile pubblicarle tutte insieme, lo fare gradualmente, alternandole in questa pagina.

Continuate a scriverci perché la Colletta avviene in un giorno ma vive tutto l'anno.

 

UNA GIOVANISSIMA VOLONTARIA

Nostra figlia Ilaria ha 4 anni ed è cresciuta a "pane e Banco Alimentare". Quest'anno invece di restare tutto il giorno dai nonni come accade ogni anno durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, ci ha chiesto di poter partecipare e noi abbiamo deciso di assecondarla.

E' stata bravissima, ha sostenuto un turno da 4, 5 ore senza sosta, ha distribuito sacchetti e volantini  insieme a sorrisi, senza lasciare scampo a nessuno con la sua frase "vuole partecipare alla Colletta Alimentare? Sul volantino c'è scritto tutto ma io non so ancora leggere, però se vuole glielo  posso spiegare". Ha aiutato a montare gli scatoloni, a riempirli ed a sigillarli quando erano pieni, senza mai lamentarsi per la stanchezza. Per me mamma è stato fantastico, spesso le colleghe o le amiche mi dicono che i loro figli al supermercato fanno capricci perchè vogliono sempre qualcosa, beh! Adesso posso raccontargli di questa fantastica giornata e di come i bambini se educati all'amore verso gli altri, riescono a donare se stessi con entusiasmo senza chiedere nulla. Il prossimo anno estenderemo l'invito a tutta la classe dell'asilo di Ilaria. Io non sono una gran fotografa comunque guardate gli allegati.

Antonella e Roberto Micale

 
 

UN AVVENIMENTO DI BENE TRAVOLGENTE

 

Quest’anno ho vissuto la Colletta Alimentare più libera dall’esito, dall’organizzazione e dalla riuscita.

Per impegni di lavoro e  di famiglia ho avuto meno tempo a disposizione per organizzarla e questa condizione mi ha continuamente richiamato all’essenziale: Perché faccio la Colletta?
Senza affannarmi tanto e chiedendo aiuto, ho visto nascere cose che gli anni scorsi non ho visto:
- gli amici di Cavarzere prendere iniziativa e incontrare tutti i loro volontari
- Christian di Pettorazza dire di sì a fare il capo-equipe nell’unico supermercato dove bisognava stare all’aperto tutto il giorno
- una signora assistita dal bds, che fa fatica ad arrivare a fine mese, essere la prima persona a darmi l’adesione come volontaria
- i volontari della frazione di Ca’ Emo uscire sul blog adria con un loro volantino di indicazioni per andare a fare la spesa nell’unico supermercato del paese
- scoprire di avere in una sola classe di 2a media 10 alunni che facevano già la Colletta nel loro paese
- la telefonata di un amico che di propria iniziativa ha organizzato una cena di beneficenza per il 19 dicembre e ha deciso di devolvere il ricavato al bds di Adria.
Nella Colletta è chiaro che siamo di fronte a un avvenimento presente, che non facciamo noi e che ci chiede una risposta.
L’ho capito meglio guardando mia figlia Emma e i suoi amici di V elementare fare la proposta della Colletta a tutte le persone che entravano al supermercato. Mi divertivo a guardare la reazione delle persone che dovevano rispondere a quei sette pulcini gialli con i sacchetti e i volantini protesi che chiedevano, in coro o a turno: Vuole partecipare alla Colletta Alimentare?
E lui o lei erano costretti a dire “Sì” o”No”.
Qualcuno ha detto anche di no, allora i bambini chiedevano: Perché ha detto di no? Questa è una cosa buona.
E io, prima di rispondere, ho dovuto ri-capire che in ogni situazione c’è sempre di mezzo il mistero della nostra libertà e che anche un “no”, anziché essere un punto di chiusura che ti abbatte, può essere spunto per domande ancora più grandi e l’occasione di ripartire più cosciente di prima.
Mi rendo conto di aver partecipato a un avvenimento di bene travolgente, semplice e silenzioso, alla possibilità per ognuno di dire: sì, anch’io sono fatto per il bene e posso essere protagonista di questo bene.
Un riscatto dal male, dal nulla.
Un avvenimento di bene travolgente, che accade in un solo giorno, che ci fa scoprire di avere un cuore capace di gratuità, perché amati per primi di un amore gratuito, e che rende liberi dalle cose, cioè poveri.

 

Antonella Ravagnan

Adria

 

UN'ESPERIENZA CHE AVVICINA.

I bambini sono stati spettacolari, lavoratori instancabili nonchè fermi e decisi sostenitori della bontà del gesto, anche di fronte a persone adulte che non ne erano convinte e ponevano loro diverse domande ed obiezioni.

Uno di loro, figlio di uno dei responsabili del Banco Alimentare di Palermo, ad un signore che gli obiettava di non sapere dove realmente andassero a finire gli alimenti raccolti, ha risposto che se voleva poteva venire la sera al magazzino del Banco Alimentare per vedere se quello che lui gli stava dicendo era vero oppure no. Quando l'ho raccontato al padre lui mi ha detto "Questa è una cosa importantissima, perchè mio figlio per ora è in una fase in cui non si fida di nessuno, e il fatto invece di avere questa "certezza" della bontà e della verità del gesto in cui mette tante energie è una cosa fondamentale per lui".

Alcuni volontari adulti invece non avevamo mai partecipato alla Colletta, ma quando sono stati invitati a farla da volontari hanno prontamente e positivamente risposto. Si sono impegnati con grande generosità, hanno immediatamente preso la Colletta a cuore come se fosse da sempre una "cosa loro" e soprattutto come una cosa di grandissima importanza. Le reazioni delle persone che fermavano all'ingresso ovviamente sono state le più svariate dalla più cortese alla più menefreghista. Ad un certo punto un signore all'uscita consegnando il sacchettino giallo ad una volontaria le ha detto velocemente "Che Dio vi benedica!", la ragazza (volontaria neofita che neanche conosceva la Colletta prima di ricevere l'invito a partecipare una decina di giorni fa) è venuta a dirmelo quasi commossa, quella frase aveva cancellato tutti i gesti frettolosi di fastidio o di noncuranza che tante persone avevano avuto nei suoi confronti prima di quel momento.

Maria Albano

Palermo