Troppa crisi a Moncalieri. La mensa diventa gratis

 

Fonte: Giuseppe Legato – La Stampa ed. Torino e provincia

Fino a 78 ore fa pagavano un euro. Per quattro giorni alla settimana - da martedì a venerdì compresi - mangiavano nella mensa dei poveri con un minimo contributo. Dignitosi, quasi anonimi, si mettevano in fila in corso Roma, nei seminterrati della parrocchia di Santa Giovanna Antida e chiedevano aiuto. Da domani, non pagheranno nemmeno quell’euro «perché la crisi picchia così duro - dice don Ruggero Marini, presidente onorario dell’associazione "Carità senza frontiere" che gestisce la mensa Betania di Moncalieri - che la gente non ha più nemmeno un euro per mangiare da noi». Dunque pranzi gratis per i poveri. Alla Mensa Betania arrivano sempre meno persone da qualche mese, intanto la crisi aumenta. «I conti non tornano - dice don Ruggero - evidentemente le disponibilità economiche continuano a diminuire, altrimenti non potremmo spiegare questo calo di arrivi». La nuova sfida di Moncalieri si fa confidando nella provvidenza di Dio. «Ci ha sempre aiutato, abbiamo confidato in lui e anche stavolta ce la faremo. In fondo - dice il prete - un euro era una cifra simbolica. La nostra parte adesso è quella di farne a meno». Il parroco - ora a La Loggia - ha avanzato la proposta al direttivo dell’associazione qualche sera fa. I cinque membri laici che ogni giorno si adoperano per alimentare la rete di assistenzialismo in città hanno detto subito «sì».
«Era impensabile – spiega Italo Gazzola una delle anime di Carità senza frontiere - non ricevere la proposta del don. Siamo consapevoli - aggiunge - che gli sforzi quotidiani che facciamo sono importanti, ma sono vani nel momento in cui la gente non viene più a mangiare perché non dispone nemmeno di quella cifra». Come si farà a sfamare qualche decina di disperati tutti i giorni senza nemmeno il minimo contributo lo spiega don Marini: «Ci appoggeremo al Banco Alimentare, cercheremo risorse esterne, donazioni. E ce la faremo».
I poveri in città intanto continuano ad aumentare. E non solo alla Mensa Betania. Il consigliere cattolico Giancarlo Chiapello racconta: «In quasi tutte le chiese di Moncalieri, al mattino presto e al pomeriggio tardi, c’è la coda di persone che attendono di entrare in Canonica per portare le loro bollette, per chiedere un contributo-affitto. Da qualche settimana, qualcuno comincia ad accettare anche generi alimentari». Un’emergenza dunque che il sindaco Roberta Meo riconosce e combatte con un bilancio bloccato sui fondi al sociale: «Non abbiamo tagliato nulla sui capitoli relativi a queste fasce sociali. Le povertà - vecchie e nuove - sono state e rimangono per noi una priorità assoluta». Attualmente anche il consorzio socio-assistenziale fatica a star dietro a tutte le richieste. Solo i casi di poveri seguiti dall’ente sono circa 300 e nei mesi scorsi è stata fatta una profonda revisione delle liste di assistenza che probabilmente consentirà l’utilizzo di nuove risorse nonostante i tagli dei trasferimenti regionali.