Vivere ogni giorno la Colletta e il Banco Alimentare è un privilegio. Parola di Loris.
Privilegiato. È così che si sente Loris, dipendente del Banco Alimentare della Daunia da due anni e volontario da sette. “Mi sento privilegiato perché faccio un lavoro che mi piace e perché posso vivere l’atmosfera della Colletta Alimentare ogni giorno” afferma Loris, che si è avvicinato al Banco per la prima volta proprio in occasione della Colletta.
“Fu Gianluca, il direttore, ad invitarmi. Eravamo amici da molto tempo, avevamo già lavorato insieme in passato ed eravamo affiatati. Dopo la prima volta sono tornato, da volontario, ogni anno” racconta Loris che, quando parla del Banco, riesce a mettere da parte tutta la sua timidezza.
“Ciò che mi ha colpito della Colletta Alimentare è stata la bellezza, la fraternità, l’aria che si respira durante quella giornata”.
E così, ogni volta che il direttore chiamava perché aveva bisogno di una mano al magazzino, Loris correva.
“Anche se sono passati tanti anni dalla prima Colletta, è sempre una gioia nuova. Rivedi persone, che magari incontri solo quel giorno, ed è come se le vedessi tutti i giorni perché c’è un’aria di fratellanza”, spiega Loris che insieme al direttore si sente un imprenditore. “Proprio così, perché il Banco è ‘nostro’. Ne sentiamo la responsabilità, ma non ci pesa perché amiamo il nostro lavoro e siamo fortunati”, sostiene Loris.
Il Banco dà a Loris l’opportunità di vivere una realtà diversa, che lo aiuta anche ad affrontare i suoi problemi quotidiani. Da qualche anno, infatti, si prende cura della madre che ha problemi di salute. Per lui il Banco rappresenta anche un modo per ricaricarsi. “Quando sto qui, sto bene”, dice con sguardo sereno e rassicurante.
“Ho la fortuna di avere il piatto a tavola tutti i giorni, da quando sono nato. Per me, come per molti di noi, il cibo è scontato. In realtà non è così. Lavorare la Banco dà la possibilità di entrare in contatto con realtà diverse dalla nostra, ci fa dare il giusto valore alle piccole cose”.
Loris ha due sogni nel cassetto: il primo è un magazzino più grande per il Banco Alimentare della Daunia; il secondo che la gente possa avere maggiore consapevolezza dell’attività del Banco. “Molti ancora non sanno di cosa ci occupiamo. Quando dico che lavoro al Banco Alimentare qualcuno mi dice: ‘ah… fai il salumiere’!”. La prova tangibile che c’è ancora tanto da fare per far conoscere questa meravigliosa realtà che si prende cura di chi vive in difficoltà.