Don Giussani, al via la causa di beatificazione


MILANO - Nel trentesimo anniversario del riconoscimento del movimento e nel settimo della morte, Comunione e Liberazione ha chiesto ufficialmente all'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, di avviare la causa di beatificazione e canonizzazione del suo fondatore, don Luigi Giussani. Al termine della Messa di mercoledì sera in Duomo don Juliàn Carròn, presidente della Fraternità di CL, renderà noto di avere presentato all’arcivescovo di Milano la richiesta di apertura della causa. «La richiesta è stata inoltrata oggi stesso, 22 febbraio 2012, giorno dell’anniversario e festa della Cattedra di San Pietro - si legge in una nota di CL - attraverso la postulatrice nominata dal Presidente della Fraternità canonicamente costituitosi Attore di detta Causa: si tratta della professoressa Chiara Minelli, docente di Diritto canonico ed ecclesiastico nell’Università degli Studi di Brescia».
 
NELLE MANI DI SCOLA — L’istanza e stata presentata all’arcivescovo di Milano, nella cui diocesi è nato, è vissuto e ha operato don Giussani, sacerdote diocesano. A questo punto spetta al cardinale Angelo Scola, che di don Giussani fu amico personale, disporre l’apertura dell’«Inchiesta Informativa Diocesana sulla vita le virtù e la fama di santità», Dando la notizia, don Carròn si augura che «la Madonna - "di speranza fontana vivace” - ci aiuti ogni giorno a diventare degni delle promesse di Cristo e della immensa grazia che nel carisma di don Giussani abbiamo ricevuto e ancora riceviamo».
 
LA VITA — Don Giussani. nato a Desio il 15 ottobre del 1922, è morto a Milano il 22 febbraio del 2005. A celebrare le esequie fu il cardinale Joseph Ratzinger che, di lì a poco. venne eletto Papa. Il 26 maggio 1945 Giussani, ventitreenne, ricevette l’ordinazione sacerdotale dal cardinale Ildefonso Schuster, figura storica della Chiesa ambrosiana. Successivamente rimase nel seminario di Venegono come insegnante. Nel 1954 trentaduenne, lasciò l’insegnamento in seminario per quello nelle scuole superiori. All'origine della decisione di don Giussani fu l'incontro con alcuni adolescenti, in treno, che stupirono Giussani perché non conoscevano i fondamenti del cattolicesimo. L‘inizio dell’insegnamento della religione nelle scuole superiori, presso il liceo Berchet di Milano fu il momento cui si fa risalire la nascita del movimento che poi si chiamò Comunione e Liberazione. Don Giussani fu insegnante al Liceo Berchet per dieci anni, fino al 1964. Le prime riunioni di studenti sotto la sua guida si tennero col nome di Gioventù Studentesca (Gs), che fondò insieme all'amico don Francesco Ricci e che fino agli anni settanta fu nell`alveo dell`Azione Cattolica. Giussani in quegli anni inizio anche un’intensa attività pubblicistica nella quale si poneva all’interno e all’esterno della Chiesa l`attenzione sul problema educativo. Nel 1964, ottenne la cattedra di Introduzione alla Teologia presso l'Università Cattolica di Milano, che mantenne fino al 1990.
 
LA NASCITA DI CL - Negli anni fra il 1969 e il 1970 il movimento giovanile da lui creato prese il nome di Comunione e Liberazione. Giussani ne assunse la guida presiedendone il consiglio generale. L'11 febbraio 1982 il Pontificio Consiglio per i Laici riconobbe la Fraternità di Comunione e Liberazione. Il sacerdote divenne prelato d’onore di sua santità nel 1983, per volere di Giovanni Paolo II. Nel corso di questi decenni Comunione e Liberazione si è diffusa in tutto il mondo, ad essa è legata la struttura imprenditoriale della Compagnia delle Opere e ancora a CL fa riferimento l’associazione per il volontariato internazionale Avsi, quindi l‘iniziativa denominata Banco Alimentare. Il successore di don Giussani è il sacerdote di origini spagnole don Juliàn Carròn. Nel corso dell‘omelia pronunciata il 24 febbraio del 2005 in occasione dei funerali di Giussani, il cardinale Ratzinger disse fra l’altro: «Don Giussani ha conservato la centralità di Cristo e proprio così ha aiutato con le opere sociali, con il servizio necessario l`umanità in questo mondo difficile, dove la responsabilità dei cristiani per i poveri nel mondo è grandissima e urgente». Quindi aggiunge: «Chi crede deve attraversare - abbiamo detto - anche la "Valle oscura", le valli oscure del discernimento, e così anche delle avversità, delle opposizioni, delle contrarietà ideologiche che arrivavano fino alle minacce di eliminare i suoi fisicamente per liberarsi da questa altra voce che non si accontenta del fare, ma porta un messaggio più grande, cosi anche una luce più grande».