“Il grande peccato è la nostra indifferenza"
Un impegno per i più bisognosi. È questo il significato della prima giornata mondiale dei poveri, istituita da Papa Francesco, che ieri ha celebrato una messa alla Basilica di San Pietro, a cui hanno partecipato oltre 7mila poveri. Secondo Bergoglio è «il grande peccato nei confronti dei poveri. Qui assume un nome preciso: indifferenza», ha detto il Papa, che poi ha spiegato: «Indifferenza è dire: Non mi riguarda, non è affar mio, è colpa della società. È girarsi dall'altra parte quando il fratello è nel bisogno, è cambiare canale appena una questione seria ci infastidisce, è anche sdegnarsi di fronte al male senza far nulla. Dio, però, non ci chiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo fatto del bene».
Lì, nei poveri-ha aggiunto il Santo Padre- si manifesta la presenza di Gesù, che da ricco si è fatto povero. Per questo in loro, nella loro debolezza, c’è una “forza salvifica”. E se agli occhi del mondo hanno poco valore, sono loro che ci aprono la via al cielo, sono il nostro “passaporto per il paradiso”. Per noi è dovere evangelico prenderci cura di loro, che sono la nostra vera ricchezza, e farlo non solo dando pane, ma anche spezzando con loro il pane della Parola, di cui essi sono i più naturali destinatari. Amare il povero significa lottare contro tutte le povertà, spirituali e materiali. Accostare chi è più povero di noi toccherà la nostra vita. Ci ricorderà quel che veramente conta: amare Dio e il prossimo. Solo questo dura per sempre, tutto il resto passa; perciò quel che investiamo in amore rimane, il resto svanisce”.
Papa Francesco ha sottolineato l'importanza della Prima Giornata Mondiale dei Poveri anche nel corso dell' Angelus. «Auspico che i poveri siano al centro delle nostre comunità non soltanto in momenti come questo, ma sempre; perché essi sono nel cuore del Vangelo, in essi incontriamo Gesù che ci parla e ci interpella attraverso le loro sofferenze e i loro bisogni».
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