Il viaggio di un pacco di pasta...
Come un problema può diventare risorsa? L'eccedenza alimentare come opportunità di integrazione sociale...
L’azienda alimentare produttrice può trovarsi nella condizione di disporre di stock non piazzabili sul mercato commerciale per vari motivi: TMC superato (la legge 166/2016 permette la cessione di tali prodotti per finalità solidaristiche), approssimarsi del TMC, problemi di packaging (errato confezionamento o altro), errori di produzione (che non comportano variazioni del prodotto dal punto di vista nutrizionale), annullamento di ordini, ecc...
Abbiamo così il nostro pacco di pasta, ancora perfettamente idoneo al consumo, prodotto grazie al lavoro di più persone e all’utilizzo di risorse, che si trova a non poter assolvere il compito per cui è stato prodotto: nutrire le persone.
L’azienda potrebbe decidere per la distruzione del pacco: con conseguente dispendio monetario, ma anche dispendio energetico e negativo impatto ambientale, oltre che spreco del lavoro di tante persone.
Per fortuna, l’azienda decide di ridare valore a questo pacco di pasta, ancora buono, riportandolo alla sua funzione primaria, quella alla quale era stato destinato: nutrire le persone.
E ancora di più, questo pacco va a nutrire persone in stato di bisogno.
Così, l’azienda contatta il Banco Alimentare, che dispone del personale e delle strutture per assicurare il ritiro del prodotto, e lo stoccaggio dello stesso in ambienti idonei.
Il pacco di pasta si trasferisce quindi nel magazzino del Banco Alimentare. Ma non per molto!
Banco Alimentare serve infatti tantissime organizzazioni caritative che capillarmente, sul territorio, sostengono famiglie e singoli in stato di bisogno, accompagnandoli in percorsi di integrazione e di amicizia.
L’organizzazione si reca per il ritiro mensile al magazzino del Banco, e riceve, tra i vari prodotti, proprio quel pacco di pasta, che andrà sulla tavola di una delle persone sostenute dall’organizzazione.
Non solo: attraverso quel pacco di pasta e tanti altri prodotti ricevuti, l’organizzazione avrà l’occasione di coltivare il rapporto con la persona e, avendo più risorse economiche a disposizione, potrà intraprendere percorsi che vanno oltre la risposta al bisogno primario del cibo.
Il pacco di pasta, che ha iniziato il suo viaggio con la prospettiva della distruzione, potrà così, grazie alla rete virtuosa di rapporti esistente, trasformarsi in sostegno alimentare ma anche allo studio, accompagnamento ai servizi, amicizia.