LA COLLETTA A SCUOLA

 

Con la situazione di crisi economica derivata dalla guerra in Ucraina risulta chiaro che un gesto “concreto” come la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA), che si è svolta sabato 26 novembre ed è arrivata alla sua 26^ edizione, si è dovuta muovere quest’anno, tra le molte difficoltà e incertezze dovute al calo del potere d’acquisto per l’inflazione, al rincaro delle bollette e dei prodotti alimentari e al livello di povertà sempre crescente.

Eppure, per i circa 1500 volontari dell’Umbria, la GNCA è stato un bellissimo evento, di amicizia e di carità festosa, fedele allo scopo per cui questo gesto è nato, cioè l’educazione della gente a pensare non solo a stessi, ma ad ampliare lo sguardo verso chi sta peggio di noi. La gioia dimostrata dagli stessi volontari è stata fantastica, a dimostrazione che la carità riesce ancora a muovere quelle corde segrete del cuore che assicurano un’esperienza di bellezza. Solo per questo alla fine ci si muove!

 

Tra tutte le testimonianze che ci sono pervenute vorrei segnalare quella della Prof.ssa Francesca Vestri di Castiglione del Lago che, con l’aiuto dei colleghi di Religione, ha coinvolto oltre 50 ragazzi delle quarte e delle quinte classi dell’Istituto di Ragioneria e dell’Istituto Professionale - Indirizzo Socio-Sanitario che hanno partecipato con grande entusiasmo alla Colletta.

 

Al Liceo Linguistico Pieralli di Perugia le Prof.sse Antonella Bibi e Sabrina Cecchini sono riuscite a coinvolgere con loro stupore quasi 50 studenti. Comprendere il significato del “donare”, sperimentandolo in prima persona attraverso un “gesto concreto”, ha avuto un valore completamente diverso dal solito sentito dire.

Spiegare loro che in Umbria ben 26.000 persone vivono in uno stato di povertà e per questo ogni busta donata con un alimento all’interno, sarebbe stato di aiuto per il loro sostentamento, li ha davvero motivati.

E potremmo raccontare tante altre di queste storie che sono accadute nei Punti Vendita dell’Umbria dimostrando che il cuore dei ragazzi, come anche il nostro, non è spento, ma attende solo di essere risvegliato da qualcosa che abbia la forza della solidarietà.

 

Riccardo Secchi