L'abbraccio di Andrea

Con le parole possiamo esprimerci, costruire discorsi, dare forma alle emozioni. Insomma, le parole sono note di colore costanti nella nostra vita.

Eppure, a volte, le parole fanno fatica ad essere articolate… però ci sono gli abbracci che intrecciano parole rumorose, silenziose, sofferte e speranzose.

La storia di Andrea che vogliamo raccontare inizia proprio da questi due elementi: parole e abbracci. Da assenza e presenza, da difficoltà e speranza.

Andrea è un bimbo di 6 anni, che vive in un contesto difficile. In famiglia sono ben 12, tra mamma, papà, fratelli e persino nipotini (figli dei suoi fratelli maggiori). Un trilocale fa da tetto al suo presente, poco spazio per far esplodere il futuro.

Mamma non ha occupazione e papà fa dei lavori precari. Purtroppo, ci sono stati anche episodi di dipendenze e atti di illegalità.

Insomma, le parole per raccontare la Storia di Andrea sono fatte di difficoltà e fragilità… ma l’abbraccio arriva. È forte e si fa sentire, come quello che la Parrocchia Spirito Santo di Paternò, struttura convenzionata con noi, dà alla famiglia da un po’ di tempo. È un abbraccio speciale, perché fatto di azioni per restituire ad Andrea il diritto di essere bimbo, alla famiglia... la dignità perduta.

Cibo e solidarietà, ma anche animazione e attività di inserimento sociale, queste sono le azioni che la Parrocchia dona. Colonie estive e grest in inverno per riscoprire il bisogno di costruire relazioni positive con i coetanei, per correre tra gli alberi, per fare sport. Per essere bambino. Tutto questo può sembrare “normale”, ma nella vita di Andrea hanno un impatto intenso. Lui che vive una forte emarginazione sociale, dove persino andare a scuola è una grande fatica.

Iperattività e disturbo dell’attenzione (questi i bisogni speciali diagnosticati) che si aggiungono al contesto già fragile nel quale vive. Ma le parole, come dicevamo, non sempre sono facili da incastrare e da costruire per esprimersi. Andrea è silenzioso, sguardo basso quando incontra i Giovani della Caritas di Paternò.

Ma cosa succede quando le parole fanno fatica ad essere articolate? C’è l’abbraccio.

Dopo mesi di corse tra alberi, supporto scolastico, sport e attività di animazione… l’abbraccio arriva. È un giorno di metà novembre. Andrea corre verso Alessandro, volontario dei Giovani Caritas di Paternò e lo abbraccia… un abbraccio che racconta tanto, le difficoltà – certo – ma anche la luce. Quella che la Parrocchia di Paternò accende per lui e la sua famiglia ad ogni incontro, dopo ogni dono.