Tagli Aiuti Alimentari UE. Allarme poveri, se calano gli aiuti alimentari saranno dolori anche da noi

 

In Italia 3 milioni di poveri rischiano di rimanere senza cibo e assistenza in seguito alla decisione dell’Unione europea di ridurre drasticamente per il 2012 gli aiuti alimentari garantiti dal Pead (Programma europeo di aiuto alimentare) a favore degli indigenti. La riduzione degli aiuti comunitari avrà drammatiche conseguenze per le persone bisognose che ne usufruiscono sia in Italia che in Europa.

In particolare, nel nostro Paese, la diminuzione di cinque volte dei beni alimentari erogati rischia di compromettere la tenuta del sistema di welfare. In Italia il programma di aiuto alimentare ai poveri con gravi necessita alimentari è attivo dal 1995 e la collaborazione tra enti caritativi e Agea ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione che ogni anno fornisce alimenti a più di 3.000.000 di poveri, di cui 1.500.000 assistiti da enti, cooperative ed associazioni.

A queste, solo nel 2010, grazie al Pead sono state distribuite gratuitamente 48.000 tonnellate di cibo che il prossimo anno potrebbero diventare un quinto. L’Arci Bvc condivide la preoccupazione del Banco Alimentare comune ai 21 Paesi membri della Federazione europea dei Banchi alimentari (Feba) che in Europa aiutano 5 milioni di poveri donandogli 360.000 tonnellate di cibo all`anno, una parte difficilmente sostituibile delle quali arriva proprio dagli aiuti comunitari stanziati attraverso il Pead. Anche il nostro territorio pagherebbe una drastica riduzioni degli alimenti, che associazioni e cooperative convenzionate con il Banco Alimentare ridistribuiscono da anni alle famiglie indigenti, e che già ad oggi risultano per altro insufficienti.

L’Arci Bvc condivide e sostiene in pieno la battaglia contro i tagli al Pead, peraltro non si stancherà di sensibilizzare il territorio (istituzioni, amministrazioni, associazioni, cooperative, privati cittadini, centri commerciali, supermercati, discount, etc...) suggerendo fin da subito raccolte alimentari e di beni di prima-seconda necessita straordinarie, che andrebbero ad evitare un eventuale non auspicabile tracollo sociale.

Riccardo Painì
(vicepresidente Arci Bvc)

Fonte: Il Tirreno ed. Cecina