UniCredit Foundation insieme al Banco Alimentare della Toscana a sostegno delle comunità del territorio
UniCredit Foundation insieme al Banco Alimentare della Toscana a sostegno delle comunità del territorio
Nei primi sei mesi del 2022, Banco Alimentare della Toscana è riuscito a realizzare migliorie strutturali del magazzino e strumentali per lo stoccaggio e movimentazione di derrate alimentari da destinare a persone in difficoltà economica, grazie all’importante contributo ricevuto da UniCredit Foundation nel novembre 2021. Nello specifico il Banco ha realizzato:
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2 scaffalature Drive In le quali, a differenza delle classiche scaffalature, hanno una profondità maggiore che consente di ottimizzare gli spazi disponibili e stoccare 240 pancali (120 per ogni scaffalatura). Di fronte a un numero in costante crescita di persone sotto la soglia di povertà, è importante riuscire ad incrementare la quantità di cibo da stoccare nel nostro magazzino.
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un muletto retrattile, per poter compiere tutte le manovre necessarie allo stoccaggio della merce sul Drive In
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Migliorie dei locali con la messa a norma del cordolo in cemento armato.
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un nuovo Server con cartelle bloccate da password per proteggere i dati per essere in regola con la normativa vigente sulla privacy.
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un Software gestionale interno, rispondente alla normativa, per la gestione di tutti i dati riguardanti le risorse umane (dipendenti, soci, volontari, percorsi socio-terapeutici ecc..) e i mezzi. L’uso del nuovo gestionale consente inoltre di ridurre il cartaceo a favore del digitale, di essere in regola con le norme anti-Covid e di ridurre il consumo di carta e l’utilizzo delle stampanti.
Il Banco Alimentare della Toscana esprime una profonda gratitudine per il sostegno economico ricevuto, grazie al quale sta apportando innovative trasformazioni che consentono un salto di qualità insperato in tempi così difficili. “Tutto questo – ha sottolineato il presidente del Banco Alimentare della Toscana, Leonardo Berni - ci permette di realizzare appieno la nostra mission che è quella di condividere i bisogni per condividere il senso della vita, a maggior ragione in un periodo storico così difficile, per non dire drammatico, dove il bisogno delle persone in difficoltà non riesce ad arrestarsi”